Adolescenti e social network. Nel mondo dei social, anche i rapporti affettivi e le scelte che riguardano il futuro cambiano volto

Come orientarsi in questo scenario? Ne parliamo con Pierpaolo Triani, professore ordinario di pedagogia all’Università Cattolica del Sacro Cuore

Adolescenti e social network. Nel mondo dei social, anche i rapporti affettivi e le scelte che riguardano il futuro cambiano volto

Connessi, veloci, globali. Agli adolescenti di oggi la rete promette tutto: informazione, intrattenimento, relazioni, futuro. Ma tra le pieghe del web si nascondono insidie spesso sottovalutate: lsfide challenge estreme, gli adescamenti in rete, il cyberbullismo, l’accesso a contenuti fuorvianti… Nel mondo dei social, anche i rapporti affettivi e le scelte che riguardano il futuro cambiano volto. Come orientarsi in questo scenario? Ne parliamo con Pierpaolo Trianiprofessore ordinario di pedagogia presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Adolescenti e social network, un binomio che può divenire inquietante. In alcuni casi si parla di una deriva etica, di un capovolgimento totale dei valori di riferimento delle generazioni precedenti. Cosa ne pensa?

I nuovi media e i social stanno trasformando fortemente la comunicazione e l’interazione comunicativa. Hanno grandi potenzialità, ma offrono spazio anche a comportamenti lesivi. Rispecchiano, inoltre, una società dove la violenza verbale è in crescita. Il filosofo francese Emmanuel Mounier negli anni ’40 ricordava che “la comunicazione è più rara della felicità e più fragile della bellezza”. I social network spesso si rivelano strumenti dove viene meno l’autentico incontro con l’altro, sono “luoghi” dove ci si esprime senza comunicare. Questa tendenza favorisce atteggiamenti narcisistici e autoreferenzialità. Alla base c’è un grande equivoco: ritenere che l’autenticità consista nel dire ciò che si pensa, senza avere cura all’effetto che può avere sugli altri.

Tra le tendenze più diffuse troviamo le sfide challenge, un tempo “prove di coraggio”. Alcune possono essere anche divertenti, altre mettono invece a repentaglio la vita dei giovani, altre ancora scadono nel trash. Cosa spinge i giovani a partecipare a queste competizioni?

Gli studi sul cervello degli adolescenti dimostrano che la capacità di controllarsi e prendere decisioni ponderate si struttura nel tempo. Le ragioni di questo interesse sono quindi di carattere sociale ed evolutivo. Si basano sulla tendenza dei giovanissimi a sfidare i pericoli con incoscienza. I social enfatizzano queste iniziative e passano il messaggio che ottenere riconoscimenti virtuali abbia a che fare con l’autenticità personale.

Non di rado avviene che adolescenti filmino e pubblichino in rete episodi gravi, come pestaggi, incidenti o aggressioni. Stiamo crescendo generazioni anaffettive?

Nel saggio “La generazione ansiosa” (Rizzoli, 2024), Jonathan Haidt afferma che la tecnologia e i nuovi media hanno stravolto la vita di bambini e adolescenti. Secondo lo psicologo statunitense, i social favoriscono il confronto sociale, scoraggiando di fatto il contatto tra le persone. L’empatia nasce dall’incontro reale e dal contatto tra esseri umani e non dal confronto mediatico, quindi si fa sempre più fatica a mettersi nei panni degli altri.

social, e oggi perfino lAI, influenzano anche le relazioni affettive dei giovani. In quale direzione stiamo andando?

È corretto affermare che i giovani interagiscano attraverso la rete, ma l’umano si forma nell’incontro con l’umano: un incontro “incarnato”. I nostri ragazzi escono e non staccano lo sguardo dallo schermo dello smartphone, ma continuano a cercarsi e a stare insieme. I social rappresentano un ampliamento della forma comunicativa,  non sono in grado di sostituirsi a essa.

Anche la scelta del percorso di studi e delle future professioni è influenzato dalle narrazioni dei social

Può esserci il rischio che le suggestioni del web facciano presa sui giovani, ma sono convinto che essi attribuiscano ancora molta importanza alla propria formazione culturale. Esiste senz’altro una fascia della popolazione giovanile che ritiene che l’istruzione non serva… La mancanza dell’istruzione può regalare l’illusione di essere liberi, ma di fatto espone alle manipolazioni dei più furbi.

Che cosa significa educare al futuro oggi?
Lo scopo dell’azione educativa è stimolare nella persona la crescita della propria libertà interiore e della sua capacità di rispondere alle sollecitazioni della realtà con un senso di verità e di giustizia. Il percorso educativo dovrebbe aiutarci a comprendere e riconoscere la complessità dell’essere umano. Occorre famiglia, scuola e territorio si orientano a una educazione sapienziale.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Sir