Cittadella: parrocchia, comune, associazioni insieme accanto ai giovani
Sono trascorsi sei mesi dall’avvio del progetto Jobbiamo ideato dalla parrocchia santi Prosdocimo e Donato di Cittadella, in collaborazione con il comune e con due associazioni del territorio, Welfarelab e Time to talk.
In questo periodo sono state avviate le varie attività che avevano lo scopo non tanto di trovare un lavoro ai giovani, quanto di aiutarli a rimettersi in gioco, accompagnandoli nell’individuazione di opportunità.
Perché i giovani hanno bisogno di rivoluzionare il loro approccio al problema della disoccupazione
Non è più “faccenda privata” da risolvere in solitudine o al massimo con i genitori, ma è necessario rimettere in gioco le relazioni tra pari e tra generazioni.
Una sorta di “rivincita del legame sociale”. «Questi sono i presupposti – spiega Maurizio Sgarbossa, coordinatore organizzativo ed educativo del progetto – che caratterizzano il progetto che è stato rifinanziato dal comune anche per il 2016. L’attività è svolta per metà a titolo gratuito e per il 50 per cento con un compenso forfettario. Una criticità è riuscire ad arrivare al target giusto: Jobbiamo è rivolto ai giovani dai 18 ai 35 anni che non studiano, non fanno formazione e non lavorano. Sono arrivati però ragazzi con altre forme di disagio e il servizio sconfina con quello di un consultorio. Un’altra difficoltà è nell’aspetto economico: il contributo del comune è fondamentale, ma per rendere il progetto stabile nel tempo e dargli così continuità servirebbe un finanziamento più cospicuo».
Con il nuovo bando verranno riproposte più o meno tutte le attività
Ottimi risultati per l’animazione dei ragazzi delle medie e il doposcuola per adolescenti che diventa un punto di aggregazione dove relazionarsi fra coetanei, ma anche trovare degli adulti significativi.
Con “Job-lab”, i ragazzi vengono supportati nello scrivere il curriculum e capire quale possa essere il loro lavoro, poi però devono attingere anche alle risorse e capacità personali.
«Sono tanti gli aspetti positivi di questo primo anno di Jobbiamo – continua Sgarbossa – alcuni ragazzi hanno abbandonato perché hanno trovato un lavoro, qualcuno è tornato, ma da volontario. Oltre 100 adolescenti si sono ritrovati per una serata di festa e non erano tutti del patronato. Con Cittadò, il centro estivo itinerante che viene rilanciato sabato 9 aprile alle 21 in piazza Pierobon con una serie di eventi, sono arrivati una cinquantina di ragazzi che non frequentano il centro parrocchiale. Per noi questi sono risultati importanti perché volevamo raggiungere proprio questi giovani».
Un cammino formativo per gli animatori
«A questo scopo – precisa don Andrea Zanchetta, vicario parrocchiale di Cittadella e coordinatore del progetto – abbiamo pensato a una formazione specifica per gli animatori dell’accoglienza in patronato e per il Cittadò in collaborazione con la coop Anima giovane di Torino. Si parlerà di animazione di strada, come “agganciare” i ragazzi e come passare a una relazione educativa, quali divertimenti proporre. Questa è l’attività più delicata, quella a cui teniamo di più. Il papa dice che i giovani d’oggi sono disoccupati sempre, sono ragazzi inoccupati dalla vita a 360 gradi perché hanno vissuto delusioni o insuccessi familiari, scolastici, lavorativi. Ma se li agganci nel modo giusto, ecco che il loro sguardo prende vita».