Andrea: «Il futuro dell'Arcella? Un quartiere multietnico e fulcro d'arte come Berlino»
Andrea Nicolello Rossi, di Legambiente Padova, immagina l'Arcella come Kreuzberg, zona alternativa di Berlino, che accoglie gli appassionati di musica. Per il quartiere a nord di Padova, in futuro, si potrebbe seguire l'esempio delle aree multietniche europee di maggior successo.
«Sono venuto ad abitare, assieme alla mia famiglia, nel quartiere Arcella nel 2002 e ho trovato realtà molto interessanti nel tessuto del rione: accanto al nostro appartamento, c'è un panettiere che è alla terza generazione e segna ancora sul quadernetto il nome dell'anziana che paga a fine mese perché al momento non ha soldi, oppure c'è l’aiutante che porta il pane ai residenti. Sono piccoli ruoli sociali che persistono in un quartiere sospeso tra un grande tour-over abitativo con cartelli affittasi e vendesi e la mancanza di un evidente cambio generazionale».
E' il commento di Andrea Nicolello Rossi, responsabile di Legambiente Padova, che da anni vive nell'Arcella e che, pensando al futuro, se lo immagina ricco di elementi caratteristici e attrattivi: «E' un quartiere completo di servizi e se pensiamo alle zone multietniche che in Europa sono diventate fulcro dell’arte e dei movimenti giovanili, mi piacerebbe pensare in ottica utopistica che possa replicarsi anche qui nell'Arcella: a Berlino, per esempio, Kreuzberg è un punto di riferimento per chi vuole ascoltare musica particolare. Il mio sogno è questo: tra spazi abbandonati e molti giovani attivi, il futuro del quartiere può seguire questa direzione».
Andrea Nicolello Rossi ha descritto lo stato attuale del quartiere che, tra interessi privati e reali esigenze dei cittadini, vede sempre meno spazi verdi e un'errata gestione degli edifici abbandonati. La sua analisi è raccontata nella seconda parte dell'inchiesta Sguardi d'Arcella .