Profughi, barriere e filo spinato. Traballa l’Europa di Schengen
L'inarrestabile afflusso di rifugiati da Africa e Medio Oriente verso il Vecchio Continente mette in luce i problemi alle "frontiere esterne" dell'Ue. Molti Stati ripristinano i controlli ai confini nazionali, mentre vacillano gli accordi per la libera circolazione interna. Schengen, dunque, è a rischio, assieme alla capacità di costruire un’Europa realmente ed efficacemente unita.
C’è muro e muro. Ma, in fin dei conti, una barriera vale l’altra, almeno laddove significa: la frontiera è chiusa, noi siamo dentro, voi siete fuori e lì dovete restare. E i muri, i fili spinati, i controlli reintrodotti alle frontiere sono l’esatto contrario di uno dei quattro principi – inscritti nei Trattati – su cui si fonda l’integrazione comunitaria: ossia la libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali. Sono i quattro pilastri sui quali si colloca la “casa comune”, così...