Sinodo dei giovani. Le tracce rimangono top secret, ma sono quasi pronte
L'attesa ora è tutta per le tracce: gli spunti su cui i gruppi sinodali si confronteranno nei tre incvontrio previsti fra ottobre e novembre. Ebbene, le tracce esistono e sono praticamente pronte. I test a cui sono state sottopostre nelle scorse settimane hanno dato buoni esiti. Ecco gli obiettivi degli incontri autunnali dei gruppi sinodali.
Sulle tracce del sinodo dei giovani aleggia un velo di mistero. Al 3 giugno, il giorno dell’apertura ufficiale, manca ormai meno di un mese e non c’è solo Camilla a chiedersi su che cosa si confronteranno i gruppi sinodali che stanno nascendo nelle parrocchie e nelle aggregazioni laicali.
Com’è noto, dopo l’avvio del sinodo, i giovani avranno tempo fino al 31 luglio per iscriversi come gruppo sinodale attraverso l’apposito form su www.giovanipadova.it Tra ottobre e novembre, ogni gruppo si ritroverà per tre serate dallo stile informale scandite proprio dalle tracce su cui si concentra la curiosità e su cui nel 2018 lavorerà l’assemblea sinodale per giungere al documento finale.
Ebbene, la commissione formata da giovani e sacerdoti da tutta la diocesi che in questi mesi ha annunciato e spiegato il sinodo in tutti i vicariati, è al lavoro. Le tracce esistono – con i loro obiettivi e le domande – e sono in fase aggiustamento dopo che nelle scorse settimane sono state sottoposte a una serie di prove.
Gli esiti dei test sono incoraggianti, come testimoniano i protagonisti.
«È stato un momento positivo con e per i giovani, perché hanno potuto esprimersi su se stessi e su Dio. Punto forte della proposta è il luogo, una casa: si crea un clima disteso, di amicizia e di grande calore»
spiegano Alessandra Dezuani di Arzerello e Riccardo Munaro del Duomo di Piove.
Anche Giorgio Pusceddu della Caritas conferma che il test ha dato vita a «una serata molto piacevole e interessante. Tutti hanno espresso la soddisfazione per aver avuto un’occasione di confronto su temi e spunti ritenuti interessanti e su cui non è facile intrattenersi nella routine quotidiana».
Andrea Melato di San Vito di Vigonza sottolinea «la ricchezza di coinvolgere nel gruppo sinodale persone che non frequentano la parrocchia».
Mentre Riccardo Baldan di Fiesso d’Artico confessa che «ci siamo fatti prendere la mano!» Il suo gruppo ha finito di discutere oltre l’una di notte.
Ma se la limatura dei dettagli è ancora in corso, ben definiti rimangono gli obiettivi generali dei tre incontri autunnali scolpiti nelle tracce. Nella prima serata, lo scopo sarà quello di scattare una fotografia di ogni gruppo sinodale: chi sono i giovani che lo compongono, che cosa hanno a cuore, quali sogni e quali paure condividono, e, non ultima, qual è la loro esperienza di fede.
Il secondo incontro ha invece l’obiettivo di far emergere il vissuto dei giovani nella loro comunità cristiana.
Il terzo incontro, infine, servirà a individuare intuizioni e provocazioni da rivolgere al vescovo Claudio e alla chiesa di Padova, a partire dal concreto dell’esperienza e del sentire degli under 35.