Nel vicariato di Abano Terme l'iniziazione cristiana è animata di speranza
Nonostante la fatica di cambiare mentalità per proporre l'iniziazione cristiana a ragazzi e genitori, il gruppo catechisti del vicariato di Abano Terme non lascia la presa, perché è convinto che l'annuncio dell'amore di Cristo oggi sia una sfida da vincere con fiducia e speranza.
Il vicariato di Abano è una realtà formata da undici parrocchie: Abano (con San Lorenzo e Sacro Cuore ), Battaglia, Galzignano, Giarre, Luvigliano, Mezzavia, Montegrotto, Torreglia, Turri, Valsanzibio, più l’unità pastorale di Monteortone, Monterosso, Tramonte.
Sono parrocchie molto diverse tra loro per territorio, popolazione, storia, ma questa realtà così variegata è la nostra vera ricchezza perché ci aiuta ad avere una visione ampia, che tiene conto delle tante sfaccettature che implica l’annuncio dell’amore di Cristo, oggi. Ci aiuta ad allargare lo sguardo come comunità ecclesiale, per guardare avanti e su tutti i fronti con fiducia e speranza, corresponsabili nell’impegno di camminare insieme per crescere nella fede.
«Nel corso degli anni la fisionomia della catechesi è cambiata. La consapevolezza di tale cambiamento è presente soprattutto nell’attuale contesto, in cui il catechista/accompagnatore è chiamato a ridefinire il suo ruolo e a ripensare le modalità con cui porsi nei confronti di chi accompagna lungo il cammino di iniziazione cristiana; è chiamato a essere evangelizzatore, facilitatore del cammino di fede dei bambini, dei ragazzi e degli adulti. Deve essere capace di narrare la propria esperienza di Cristo, radicata nell’appartenenza alla chiesa, non in modo autonomo e autoreferenziale, ma lavorando in équipe, coordinando e interagendo con altri operatori pastorali e figure educative della parrocchia». Questa la consegna della diocesi.
Per tutti noi una sfida bellissima e... impegnativa! Una sfida che con perplessità, dubbi, ma anche con determinazione, cerchiamo di portare avanti nella quasi totalità delle nostre parrocchie; certo il cambio di mentalità necessario per poter attuare questa nuova catechesi non è facile, in primis per parroci e catechisti, chiamati a rivedere i propri ruoli ormai consolidati in anni di esperienza.
Così negli incontri vicariali che facciamo abitualmente durante l’anno, parroci, catechisti, accompagnatori dei genitori discutiamo insieme, nella consapevolezza che un cambiamento è necessario e che non si può tornare indietro, confrontandoci sui passi fatti e sulle difficoltà incontrate, ma anche sulle belle esperienze vissute, e sui piccoli, inaspettati traguardi raggiunti.
La gioia che vediamo negli occhi dei nostri ragazzi, contenti di “andare a catechismo” insieme a mamma e papà, ma soprattutto l’interesse che i genitori, una volta superate le perplessità che sempre accompagnano nuove proposte, dimostrano negli incontri, ci raccontano la necessità di avere uno spazio, un tempo, per poter discutere fra loro, interrogarsi, confrontarsi su un tema, la fede, che sentono importante per loro e per i loro figli. Il cammino è sicuramente ancora molto lungo, ci sono cose da rivedere, a volte da integrare, da accettare con vera convinzione per portare avanti, insieme, un percorso unitario; ciascuno con i propri talenti e le proprie modalità che tengono conto della propria gente e dei cammini di ciascuno e di tutti.
L’entusiasmo con cui si continua nonostante la fatica, il desiderio degli operatori pastorali di formarsi per acquisire nuovi linguaggi e un nuovo stile di catechesi con al centro la famiglia, ci danno la misura della speranza che ci anima in questa nuova esperienza. L’augurio è che si possa continuare, passo dopo passo, a camminare insieme coinvolgendo sempre più tutte le comunità per un cammino di fede condiviso.
Nicoletta Panagìa, coordinatrice vicariale dei catechisti