La mostra storica sulla Difesa nella Grande guerra arriva ad Asiago
La mostra “La Difesa... del popolo in guerra. La grande guerra in prima pagina sul settimanale diocesano di Padova” torna sull’altopiano.
Dal 24 luglio al 28 agosto sono esposte – nella cappella invernale del Duomo di Asiago (aperta tutti i giorni dalle 8 alle 19) – dodici prime pagine stampate in formato gigante e “sottolineate” in alcuni aspetti salienti, che propongono una sorta di percorso sul ruolo dei cattolici nella guerra; sulla vita della popolazione colpita dagli eventi bellici; sulla difesa dei preti ingiustamente accusati di disfattismo...
Dopo il debutto alla fiera campionaria di Padova, nel maggio 2015, e alcune tappe nel territorio della diocesi – centro universitario, biblioteca di Cervarese Santa Croce, istituto vescovile Barbarigo – ma anche fuori, a Lendinara (nella sede dell’Università popolare), la mostra “La Difesa... del popolo in guerra. La grande guerra in prima pagina sul settimanale diocesano di Padova” torna sull’altopiano di Asiago, dove lo scorso anno è già stata esposta con un buon successo di pubblico: prima a Gallio, in chiesa, e poi nella casetta della pro loco di Canove.
Dal 24 luglio al 28 agosto sono esposte – nella cappella invernale del Duomo di Asiago (aperta tutti i giorni dalle 8 alle 19) – dodici prime pagine stampate in formato gigante e “sottolineate” in alcuni aspetti salienti, che propongono una sorta di percorso sul ruolo dei cattolici nella guerra; sulla vita della popolazione colpita dagli eventi bellici; sulla difesa dei preti ingiustamente accusati di disfattismo...
Si comincia con la prima pagina dal 9 agosto 1914, quando viene data notizia dello scoppio della guerra europea; l’ultima è quella 10 novembre 1918, quando si annuncia che “La guerra contro l’Austria è finita”.
Lungo tutta la prima guerra mondiale, di cui si sta ricordando il centenario, le colonne del nostro giornale hanno informato su quanto stava accadendo su un fronte che investiva il nostro territorio, sull’altopiano dei Sette comuni, nelle vallate dell’Astico e del Brenta, e poi anche lungo il Piave.
La chiesa padovana, dapprima sostenitrice della neutralità italiana, accolse la dichiarazione di guerra all’impero austro-ungarico con patriottica solidarietà, senza però rinunciare a dare rilievo ai costanti appelli alla pace di papa Benedetto XV.
La Difesa fu subito “in prima linea” nel difendere la gente dell’Altopiano e i suoi preti ingiustamente accusati di spionaggio, per giustificare i deludenti risultati dei primi attacchi italiani. E quando poi l’offensiva nemica della primavera del 1916 stava per sfondare il fronte trentino e costrinse migliaia di profughi dell’Altopiano a fuggire per l’Italia, la diocesi fu la prima a prodigarsi per la loro assistenza e per cercare di tenere unite le comunità attorno ai loro parroci.
Alla fine del 1916 viene dato grande risalto anche al bombardamento austriaco su Padova che causò in una sola volta 93 vittime civili.
Nel 1917 un titolo a tutta pagina fu riservato alla nota del papa sulla “inutile strage”, mentre bisogna leggere tra le righe le sofferenze di Caporetto, fino all’esplodere della pace riconquistata, unita agli appelli alla solidarietà per i profughi trevigiani ridotti alla fame durante la lunga occupazione.
Insieme alla mostra, la Difesa sta ricordando il centenario della Grande Guerra
- con una pagina mensile che rievoca come il conflitto è stato raccontato sulle pagine del settimanale di cent’anni fa
- con la possibilità di scaricare le prime pagine in alta risoluzione
- con un “quaderno monografico”, sempre scaricabile dal sito, che racconta gli anni della guerra letti attraverso le pagine della Difesa dell’epoca.
Informazioni (anche per quanti desiderano ospitare la mostra): 049-661033 e redazione@difesapopolo.it