Il grest di Vigodarzere: un'iniezione di comunità nei ragazzi
Numeri elevati e tanta voglia di mettersi in gioco. Il grest, a Vigodarzere, è iniziato mesi fa con gli incontri di formazione insieme a Oragiovane e con la proposta del GreStyle. E ora contagia di allegria oltre 330 ragazzi e più di 90 animatori. Fondamentale il supporto dei volontari del Noi, sotto la cui bandiera l'attività estiva per i ragazzi si svolge.
Estate. La stagione dei grest è entrata nel vivo. Migliaia di ragazzi e di animatori in tutta la diocesi dedicano un po’ di tempo a un cammino comune che li condurrà a sperimentarsi, a mettersi in gioco, a crescere insieme come persone e come cristiani.
A ospitare questa straordinaria opportunità di crescita, la cui formula resiste sostanzialmente invariata nelle nostre comunità da tempo immemore, sono i circoli Noi. E per tanti il grest è l’occasione per conoscere il patronato durante l’estate, innamorarsene e continuare a frequentarlo durante l’anno.
A Vigodarzere il Grest si svolge per quindici giorni, dal 12 al 24 giugno, la mattina dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30. Numeri considerevoli: 330 i bambini coinvolti, accompagnati da oltre una novantina di animatori delle superiori e dai genitori e dai volontari del Noi che a metà mattinata preparano la merenda. Assieme agli animatori alcuni educatori più grandi come responsabili, il cappellano don Elia Balbo e il parroco don Govanni Marchiorello.
Dopo la preghiera e l'animazione – che prende in prestito i personaggi dal film di animazione Madagascar – sono molte ore a disposizione per giochi all’aria aperta con animatori esperti di rugby, pallavolo e altri sport e un’infinità di laboratori: danza, creatività, oggettini, mosaici e persino uno spazio in cui le nonne del paese insegnano alle bambine, ma anche ai bambini, a cucire la stoffa.
C’è anche un laboratorio musicale, in cui i ragazzi suonano uno strumento, che si esibirà la sera di giovedì 22 giugno con la banda parrocchiale “Gruppo bandistico Grest-Band”, realtà nata 11 anni fa proprio durante un grest grazie all’ex parroco don Luigi Bonetto.
Il grest offre anche giornate particolari come “Vigoland”, una mega-caccia al tesoro che si è tenuta venerdì 16 giugno sugli argini del Brenta, mentre questa settimana si sono svolte due gite, una alla Conca verde, ai piedi di Bassano del Grappa e una all’Osteria ai Pioppi, parco giochi in provincia di Treviso.
Miriam Dalan, 20 anni, responsabile dell’Acr di Vigodarzere fa parte dell’equipe del grest: «È magnifico vedere come tutti si mettano in gioco per dare una mano, dagli animatori ai bambini, dalle suore ai sacerdoti fino ai volontari del Noi, che hanno seguito tutta la gestione delle iscrizioni e persino la spesa e la preparazione dei panini».
Giorni non improvvisati: «In primavera abbiamo vissuto tre incontri di formazione con l’associazione Oragiovane grazie a don Elia, che ha anche incontrato personalmente ogni animatore del grest per capire la sua motivazione. Alcuni animatori hanno preso parte al GreStyle, formazione della pastorale giovanile con la collaborazione del Noi di Padova a cui ha collaborato, all’interno dell’equipe, anche uno dei nostri capo-animatori. L’hanno definita un’esperienza arricchente, ben organizzata e molto intensa».
«Il grest – confida infine Alessandro Cardellini, segretario del circolo – si fa da tempo immemorabile. Andavo già io al grest da bambino, e oggi ho 47 anni, ma c’era già da molto prima. È bello sapere che ci sarà ancora a lungo. Tutti gli spazi del patronato sono a disposizione dei giovani: tutte le altre attività sono sospese, ed è giusto così. Organizzare un grest come circolo Noi è ovviamente una grossa responsabilità. Per questo tutti i ragazzi e tutti gli animatori sono tesserati al Noi anche per ragioni assicurative: nonostante tutti gli accorgimenti può sempre succedere che qualche ragazzo, giocando, possa subire un infortunio. Così, invece, siamo sereni da ogni punto di vista».