I fratelli poveri in cattedra per il pranzo di Natale del Barbarigo

Domenica 18 dicembre il pranzo di Natale per i poveri organizzato dai ragazzi all’Istituto Barbarigo, la scuola paritaria diocesana. Studenti, docenti e volontari insieme per regalare qualche istante di famiglia e di vera gioia ai tanti amici che nella nostra città vivono situazioni di povertà o di solitudine.

I fratelli poveri in cattedra per il pranzo di Natale del Barbarigo

Studenti, docenti e volontari insieme per regalare qualche istante di famiglia e di vera gioia ai tanti amici che nella nostra città vivono situazioni di povertà o di solitudine
Il Barbarigo, la scuola cattolica paritaria della diocesi di Padova, vuole almeno per un giorno essere la loro casa: domenica 18 dicembre infatti i ragazzi dell’Istituto organizzano, in collaborazione con la Comunità di Sant'Egidio e con le associazioni delle famiglie e degli ex allievi, il pranzo di Natale con i poveri della città.

Gli studenti delle scuole superiori serviranno gli ospiti e poi si siederanno con loro ai tavoli, intrattenendoli e improvvisando anche un piccolo concerto
«Un gesto semplice che però magari può servire a superare quelle barriere invisibili che spesso attraversano la nostra città – spiega il rettore del Barbarigo don Cesare Contarini – a volte persino all’interno della comunità cristiana».
L’evento, che l'anno scorso ha avuto come ospite anche il vescovo Claudio, giunge alla terza edizione e vuole essere espressione di uno stile che poco a poco permei sempre più la quotidianità dei ragazzi.

Anima dell’iniziativa il GGB, il Gruppo Giovani Barbarigo, che raccoglie gli studenti del triennio delle superiori e dei primi anni dell’università, occasione per incontrarsi al di fuori dell’orario per condividere un percorso di crescita relazionale e spirituale.
Per l’occasione i ragazzi del GGB saranno aiutati da altri alunni della scuola e dai volontari di una parrocchia, per un totale di una settantina di persone, che serviranno più di un centinaio di ospiti.
«Proprio gli studenti, sull’onda dell’esperienza degli anni scorsi, sono stati i primi promotori dell’iniziativa», racconta don Lorenzo Celi, animatore spirituale al Barbarigo. Un proposito reso possibile dalla collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio e con il Coordinamento delle parrocchie che offrono i pranzi domenicali ai poveri assieme alle Cucine Popolari.

Un’esperienza che può divenire un’occasione importante di condivisione e di crescita per i giovani e per gli ospiti, a patto che non si limiti ad essere un evento occasionale
«Con i ragazzi negli anni stiamo lavorando in un percorso – continua don Lorenzo – che ha lo scopo di approfondire i problemi legati alla povertà e al disagio sociale nel territorio e anche di educare alla corresponsabilità, che per il cristiano acquista il volto della carità».
Durante l’anno agli studenti vengono proposte altre iniziative sociali e di volontariato: dalla donazione di sangue e di midollo osseo alla partecipazione a eventi e raccolte di solidarietà. Esperienze che poi vengono condivise con i compagni a lezione oppure durante altri momenti di confronto.

«Non si tratta semplicemente di fare un “bel gesto” per tranquillizzare la coscienza ma di lasciarci educare dai fratelli bisognosi, acquisendo stili di vita ispirati alla sobrietà, a compiere scelte che vadano nell’ordine della condivisione, accrescendo il rispetto per l’altro e impegnandoci a far crescere la sua dignità di persona».

È indicativo che il cammino che la comunità scolastica del Barbarigo in questo anno sia ispirato dalla figura e dall’esperienza di Santa Teresa di Calcutta, divenuta ancor più familiare agli studenti grazie alla sua foto che campeggia nell’atrio della scuola.
Sono stati proprio gli studenti che hanno scelto una sua frase come ispiratrice del percorso: “non importa quanto si dà ma quanto amore si mette nel dare”. L’esperienza di domenica vuol essere un tentativo di applicarla concretamente.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)