Due protagonisti ai prossimi premi Oscar (domenica 27 marzo) al centro del punto Cnvf-Sir. Anzitutto “Belfast”, sguardo personale, poetico, di Kenneth Branagh tra i sentieri della città natale e quelli della propria memoria familiare. Il titolo corre agli Oscar per sette statuette pesanti. Ancora, sulle principali piattaforme e in home-video la commedia “I segni del cuore. Coda” di Sian Heder, film entrato a sorpresa nella partita degli Oscar con tre nomination. È l’adattamento a stelle e strisce del francese “La famiglia Bélier”.
Schermi
Diretta da Isabella Leoni con Anna Valle e Giorgio Pasotti: infermieri e medici raccontati nell’impegno del quotidiano.
Ricorda molto “Indiana Jones”, ma non solo. È l’action-avventuroso “Uncharted” diretto da Ruben Fleischer con Tom Holland, Mark Wahlberg e Antonio Banderas. Adattamento dell’omonimo videogame PlayStation Sony. È su Netflix dal 14 febbraio la miniserie “Fedeltà” diretta da Andrea Molaioli e Stefano Cipani, dal romanzo di Marco Missiroli. Protagonisti Michele Riondino e Lucrezia Guidone
La storia prende le mosse da un fatto realmente avvenuto pochi anni fa tra le fila della Royal Navy, episodio che la penna di Tom Edge ha saputo trasformare in un racconto compatto ad alta tensione.
Dopo il successo di “UP&Down – Un film normale”, il regista torna in sala il prossimo 14, 15 e 16 febbraio con “PerdutaMente”. “Non esiste una guarigione per l’Alzheimer, ma esiste una cura e questa cura si chiama amore”. L’ambizione? Sensibilizzare i giovani e il grande pubblico
Alla regia Daniele Luchetti, protagoniste confermatissime sempre Margherita Mazzucco e Gaia Girace.
“Il direttore artistico è riuscito per almeno tre quarti del Festival a mettere insieme il meglio della canzone revival, la grande canzone d’autore, il meglio delle nuove tendenze”, spiega al Sir l’esperto
La serie crime con striature malinconico-ironiche “Monterossi” (Prime Video), diretta da Roan Johnson con Fabrizio Bentivoglio. Sempre su Amazon c’è il documentario “Federica Pellegrini. Underwater”, racconto introspettivo e sportivo di una leggendaria campionessa nella sua volata verso la sua quinta e ultima olimpiade. Infine, bilancio su “And Just Like That…” (Sky-Now), revival di “Sex and the City”
Ci ha lasciato Monica Vitti, attrice pilastro del cinema italiano sulle scene dalla fine degli anni ’50. Nata Maria Luisa Ceciarelli, romana classe 1931 (aveva compiuto 90 anni lo scorso novembre), si è spenta nella Capitale mercoledì 2 febbraio 2022 dopo una lunga malattia invalidante. Raccontare in poche righe Monica Vitti risulta difficile, quasi stridente. Nel corso della sua quarantennale carriera tra cinema, teatro e televisione, la Vitti ha unito l’alto e il basso, il colto e il popolare, apprezzata dalla critica e amata, anzi amatissima, dagli spettatori.
In Sanremo una cosa è chiara: l’uomo ha bisogno del canto, non gli basta la parola. Il canto conferisce alla parola una qualità intuitiva unica, che non passa dal cervello, ma arriva direttamente al cuore. Nel canto che un altro canta, io posso trovare la sintesi di quanto penso e provo, mi ci ritrovo, posso fare mio quel canto. Forse non si tratta solo di consumare… oltre all’intrattenimento, forse nei riti di Sanremo il nostro popolo cerca, di anno in anno, quella canzone che possa salvarlo da quanto vive come non-senso, dandogli modo di esprimersi
Una produzione Rai Fiction ed Endemol Shine Italy. Protagonisti Serena Rossi e Giorgio Marchesi.
Una sinergia che punta a portare all'attenzione del pubblico della manifestazione più amata dagli italiani il tema dei minori vulnerabili e a raccogliere fondi per cibo, scuola e protezione
Il progetto è nato da un suo premiato film del 2018. Nel cast Laura Morante e Francesco Scianna.
“Licorice Pizza” è una commedia sentimentale firmata dal regista cult Paul Thomas Anderson. Un “Tempo delle mele” hollywoodiano a colpi rock anni ’70 che conquista per stile, freschezza e tenerezza. Sognante. E ancora, dal 14 gennaio è disponibile su Netflix la terza e ultima stagione della black comedy “After Life” firmata dal britannico Ricky Gervais. Una scomoda, urticante e al contempo toccante riflessione sulla vita, la morte e l’elaborazione del lutto
Sì, assolutamente sì a Harry Potter, che nell’oceano di ciarpame e oscenità mediatiche che intasano gli occhi e il cuore dei più piccoli, dopo vent’anni continua a dirci che il bene vincerà sempre sul male, che le relazioni sono più importanti del potere, e che ognuno di noi ha qualcosa di “magico” in sé, qualcosa di unico e speciale, un vero e proprio potere capace di cambiare il mondo, se accettiamo di metterlo in gioco: la nostra vocazione personale