Quaresima generativa: i progetti missionari della diocesi di Padova tra Brasile, Venezuela, Etiopia, Thailandia e non solo
Nel cammino in preparazione alla Pasqua c’è anche il sostegno a progetti portati avanti nelle missioni in Brasile, Etiopia e Thailandia. Ma non solo

Ogni anno, durante la Quaresima, la Chiesa di Padova si fa prossima a numerose comunità nel mondo grazie a un sostegno concreto e mirato: quello della “Quaresima di fraternità”. Un’iniziativa che affonda le radici nella tradizione – un tempo si chiamava “Un pane per amor di Dio” – e che oggi rappresenta «la nostra risorsa principale per sostenere i missionari padovani lì dove sono» come ricorda don Raffaele Coccato, responsabile dell’ufficio diocesano di Pastorale della missione. I progetti principali sostenuti quest’anno – disponibili nel dettaglio sul sito quaresimadifraternita.it – sono undici, distribuiti tra Brasile, Etiopia e Thailandia, ai quali si aggiungono altre iniziative. Il criterio scelto non è assistenzialistico, ma di “supporto strutturale”: «Ci si attiva, perché la comunità possa cooperare in maniera autonoma» sottolinea don Coccato. Per questo le risorse non si fermano al “dare”, ma servono a far camminare insieme, a costruire autonomia e responsabilità locale. In Brasile, la Diocesi sostiene la costruzione di spazi per la catechesi e la carità a Caracaraí, l’impegno della missione diocesana lungo il fiume Basso Rio Branco e la realizzazione di piccole cappelline comunitarie. Sono progetti che si intrecciano con la vita delle persone e «mettono in moto altre energie locali, diventando motori di attività di comunità». A Pacaraima, frontiera amazzonica tra Brasile e Venezuela, si dà priorità alla causa indigena con azioni di promozione umana e formazione; si affiancano poi iniziative di sostegno scolastico e una piccola scuola di musica. «Qui non ci sono risorse se non quelle messe in campo dai missionari per momenti di aggregazione, formazione e promozione». In Etiopia, la presenza missionaria padovana si manifesta nel miglioramento degli ambienti scolastici, nel sostegno alla Caritas locale e nella promozione della donna. «Parliamo di realtà in cui la cultura della carità è ancora tutta da costruire. Lì i cristiani diventano promotori di solidarietà porta a porta». In Thailandia si interviene con due progetti semplici ma preziosi: il sostegno alla scolarizzazione di bambine nelle colline del Nord e la realizzazione di un impianto per sfruttare un pozzo già scavato. «Il rischio di non mandare a scuola una ragazza per poche decine di euro è un peccato» afferma don Coccato. A tutto ciò si aggiunge il “Fondo progetti”, uno strumento che permette a religiosi e religiose padovani sparsi per il mondo di presentare piccole iniziative educative, pastorali e sanitarie. E resta vivo anche il legame con missionari del passato, come don Daniele Favarin in Ecuador, o con le Chiese africane e sudamericane che hanno visto una presenza padovana intensa nel tempo. Il coinvolgimento delle comunità parrocchiali avviene su due livelli: con offerte generali o mirate e con momenti di testimonianza, condivisione, informazione. Ogni contributo è accompagnato dalla possibilità di conoscere il progetto sostenuto e vedere i frutti del bene condiviso, anche con la comunicazione diretta con i missionari all’estero. La Quaresima, tempo di rinuncia e sobrietà, diventa così spazio di generatività. La solidarietà si intreccia con il cammino spirituale e ne diventa parte integrante. «Questa continuità – conclude don Coccato – fa sì che da quel cammino nascano “passi di speranza”, condivisi con le persone che, passo dopo passo, possono costruire il loro futuro». Sul sito quaresimadifraternità.it, nella sezione “fondo progetti”, vengono raccontati anche altri progetti sostenuti nel corso dell’ultimo anno: dal progetto neonatologia in Togo fino al sostegno di un collegio femminile in Angola. Il tramite sono sempre loro: i 448 missionari padovani che operano in tutto il mondo.