L’Allieva è cresciuta

Su Rai Uno e RaiPlay la serie “Costanza” diretta da Fabrizio Costa con Miriam Dalmazio. Nuovo ciclo giallo-sentimentale in cerca di evasione dai romanzi di Alessia Gazzola

L’Allieva è cresciuta

Alice e le altre. Nel 2011 è uscito in libreria il suo primo romanzo dedicato al medico legale Alice Allevi (in tutto una decina di titoli), un ciclo che ha trovato in poco tempo fortuna anche sullo schermo con la serie “L’allieva” (2016-20). È Alessia Gazzola, classe 1982, di professione medico legale ma passata a tempo pieno alla scrittura. Dopo “L’allieva”, parte una nuova scommessa editoriale-Tv: è stato adattato “Questione di Costanza”, il primo di una nuova trilogia dedicata al medico paleopatologo Costanza Macallè. Alla regia il veterano Fabrizio Costa. “Come sono felice quando mi trovo a dover tradurre in immagini un racconto nato dalla penna di Alessia Gazzola”, ha dichiarato. “Davvero una scrittrice con un grande seguito popolare. E allora è bello indagare tra le sue pagine il segreto di quel successo. E poi scoprire subito che è quel particolare modo di raccontare storie fantastiche vissute da protagoniste femminili così contemporanee, ma nello stesso tempo, in qualche modo, archetipiche”. Protagonista Miriam Dalmazio (“Studio Battaglia”, “Rocco Schiavone”), affiancata da Marco Rossetti, Lorenzo Cervasio, Eleonora De Luca, Caterina Shulha e Franco Castellano.
La storia. Verona oggi, Costanza è un medico specializzato in Paleopatologia e studia i resti umani del passato. È una madre single di una bambina di sette anni, Flora. La sua vita è serena ma piena di intoppi, con un lavoro precario. Finalmente arriva un assegno di ricerca di un anno che la porta a lasciare Messina per Verona, dove vive la sorella psicoterapeuta Toni. Lì, però, c’è anche il padre di sua figlia, Marco, che non sa nulla della bambina…
Pros&Cons. Ad adattare il romanzo sono stati chiamati Salvatore Basile, Fabrizia Midulla e Giorgio Nerone. Punto di forza della narrazione rimane lo stile della Gazzola, che sa condensare la linea giallo-crime con quella romance, aggiungendo atmosfere tra commedia e family drama. L’autrice descrive la realtà con tutte le complicazioni e fratture, disinnescando le note più ombrose, marcatamente realistiche, con toni lievi e qua e là pennellate zuccherose. Racconti che regalano evasione senza scollegarsi dal quotidiano, non scivolando però nella banalità. La nuova eroina Costanza, che la Dalmazio fa sua in maniera credibile, si muove sullo stesso binario di Alice Allevi, ma con un passo più maturo: non è più la stagione sognante dei 25-30 anni, bensì la vita articolata dei 35-40, con ancora tanti desideri sì ma anche non pochi doveri. Tra un affanno e l’altro, Costanza si barcamena tra vita familiare e professionale agganciando lo spettatore con le sue simpatiche imperfezioni e caotici volteggi. A dare un twist di novità la città di Verona, come pure il filone storico legato alla professione di Costanza: la paleopatologa sta cercando di ricostruire la storia di una nobildonna del 1200, Selvaggia di Staufen, figlia illegittima di Federico II di Svevia. Nell’insieme la serie ha un andamento lineare e di certo godibile, giocata su atmosfere ariose e tendenzialmente spensierate. Consigliabile, problematico-semplice.

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Fonte: Sir