Nel Mulino che vorrei… c’è la Pace everyday! Profumo di Essenziale alla Festa della Pace del Vicariato di Dolo
È possibile trasformare il centro parrocchiale di Arino in un grande Mulino in sole 24 ore? Domenica 17 febbraio 150 ragazzi dell’ACR e 60 educatori del Vicariato di Dolo sono stati catapultati in un altro mondo.
Un mondo che profumava di farina, uova, acqua, zucchero, lievito, macine in pietra ed un fuocherello sempre acceso per cucinare i gustosi biscotti di un’antica ricetta. Ad accoglierli nel loro cortile c’erano Monsieur e Madame Mulin, gli anziani e ricchi proprietari del Mulino, dove il fiume pieno d’acqua muove le pale che innescano le macine, tritano il grano raccolto dal duro lavoro dei campi, per produrre i famosissimi biscotti della Mulino Bianco.
Mentre Monsier era al lavoro nei campi e Madame stava impastando la ricetta della pace sono arrivati Andrea e Dayana, due Acierrini, piuttosto spaesati e pieni di malinconia, in quanto avevano perso il loro entusiasmo per la quotidianità, per le relazioni in famiglia e con gli amici, avevano abbandonato la passione per lo studio e per lo sport, avevano smarrito la gioia nel partecipare all’ACR e il gusto per le bellezze del creato. Solo dopo aver trascorso una giornata fianco a fianco con i proprietari del Mulino hanno riacquistato i loro colori (vivaci, unici ed irrepetibili) e il loro sorriso sbarazzino.
Tutto questo grazie allo strano potere delle centinaia di migliaia di stanze del Mulino, grazie alla visita e al duro lavoro presso le cinque stanze più importanti, quelle essenziali per comprendere la ricetta della pace. Quali? La “Stanza degli Abbracci”, dove vengono preparati dolci biscotti che hanno in sé la potenza nel farci riassaporare il gusto delle relazioni con gli amici e con i propri famigliari. A seguire la “Stanza dei Girotondi” dove si può riscoprire la cucina come un luogo circolare e divertente in cui rieducarci, grandi e piccoli, al rispetto e al valore di ciascuna pietanza. Non poteva mancare la “Stanza dei Ringo”, la stanza più “green” di tutto il Mulino con il caratteristico biscotto bicolor (R-ingo) composto da due facce ben separate tra loro da una deliziosa crema alla vaniglia. I R-ingo hanno riproposto l’importanza dell’impegnarci quotidianamente nella raccolta differenziata, un passo essenziale e indispensabile verso il creato e il suo Creatore.
Nella “Stanza delle Gocciole”, invece, quel tocco delizioso qua e là di cioccolato nei biscotti ha messo in risalto che con Gesù nella nostra vita c’è un di più. Un di più che chiede di essere diffuso non solo a chi conosciamo o chi ci è più vicino, ma a chiunque si trovi in una situazione di bisogno o difficoltà. Infine la “Stanza delle Campagnole di riso”, dove ragazzi ed educatori hanno assaporato la bellezza della creatività e del gioco: ci si può divertire anche con un sacchetto di plastica, un palloncino e una manciata di riso, che messi insieme sono diventati delle palline tonde e colorate da scambiarsi attraverso lunghi e simpatici lanci. La scelta del riso riportava all’Iniziativa di Solidarietà promossa dall’Azione Cattolica dei Ragazzi in collaborazione con l’Associazione FOCSIV: “Abbiamo RISO per una cosa seria”. Un progetto che vuole mettere al centro il valore del cibo e la dignità delle persone e dei lavoratori che impiegano i propri sforzi per produrlo, soprattutto in paesi nei quali le condizioni economiche e sociali sono più difficili. A questo progetto il Vicariato di Dolo, attraverso il contributo dei ragazzi e delle loro famiglie, ha devoluto ben 700 euro.
Dopo un veloce pranzo al sacco trascorso nel cortile del Mulino, i ragazzi insieme ai loro educatori hanno continuato il pomeriggio con altrettanti giochi, mentre i genitori, guidati dal Settore Adulti, hanno dato avvio ad una riflessione sull’importanza dell’ascolto per generare la pace. Alle ore 15.30 il richiamo di don Enrico ha riportato tutti in Chiesa per lodare il Signore per questa indimenticabile giornata, invocare il dono della pace ed affidare al Signore quei 7000 bambini che ogni giorno muoiono nel mondo per mancanza di cibo, mala sanità, guerre e inquinamento. Ci auguriamo che molti ragazzi delle nostre parrocchie, dopo aver partecipato a questa festa, divengano protagonisti ed, al contempo, possano dare, autenticamente, vita alla Pace nei luoghi della loro quotidianità.
Leonardo Milan