Adorare nella notte. L’esperienza di Altichiero e Sacro Cuore in Padova: «Vogliamo dare precedenza a Lui»

Come faremo a uscire di notte quando pioverà, ci sarà la nebbia o il gelo? Chi verrà? E per quanto tempo lo faremo? Domande che mi sono state rivolte quando ho proposto alla comunità di accogliere l’invito del vescovo Claudio di sostare in preghiera di adorazione al Santissimo, esposto 24 ore su 24 nella chiesa di Santa Lucia.

E quando? Ogni venerdì da mezzanotte all’una? È vero non è semplice alle 23.30, dopo una settimana di lavoro e in previsione di un sabato carico di impegni, uscire e recarsi in chiesa, per poi rientrare all’1.20. Ma ne vale la pena!

A oggi siamo tre preti – io, don Lorenzo e don Arun – che insieme alle comunità di religiose (le Figlie del Divino Zelo per Sacro Cuore e le Dimesse per Altichiero) e a una decina di laici (madri e padri di famiglia) ogni venerdì sera partiamo per sostare con Gesù. È un’opportunità per rispondere alle tante necessità delle famiglie delle nostre comunità, una risposta ai loro disagi e alle loro fatiche e speranze!

La nostra preghiera vuole essere anche una reazione alla crisi delle vocazioni al ministero sacerdotale e religioso. Gesù ci chiama a pregare: «Pregate il Padrone della messe perché mandi operai alla sua messe».

La preghiera di adorazione ci appartiene come comunità e dice anche la nostra gratuità nello “stare” con Lui; uno stare che agli occhi di molti sembra tempo sottratto alle opere di carità e all’azione pastorale, al giusto riposo; uno stare che, ne siamo certi, è il cuore pulsante di ogni nostro agire e dell’agire della Chiesa stessa.

Ci piace pensarci come Maria, la sorella di Lazzaro, che nell’accogliere Gesù in casa sua, gli dà la precedenza su ogni attività sedendosi ai suoi piedi, raccogliendo ogni Sua Parola.

don Daniele Marangon
parroco di sacro cuore in padova