Abusi: pubblicato il rapporto sui casi nella diocesi di Monaco, 497 vittime in 74 anni
È stato reso pubblico il rapporto sui casi di abusi nell'arcidiocesi di Monaco. Bruni: "La Santa Sede non ne conosce il contenuto". Gänswein: "Benedetto XVI lo esaminerà con attenzione nei prossimi giorni". Marx: "Sono scioccato e mi vergogno"
“La Santa Sede ritiene di dover dare la giusta attenzione al documento, di cui al momento non conosce il contenuto. Nei prossimi giorni, a seguito della sua pubblicazione, ne prenderà visione e potrà opportunamente esaminarne i dettagli”. È quanto ha dichiarato ai giornalisti il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, a proposito del rapporto sugli abusi sessuali commessi da membri del clero nell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga. Stando ad un’indagine commissionata dall’arcidiocesi bavarese e realizzata dallo studio legale Westpfahl Spilker Wastl (Wsw), sarebbero almeno 497 le vittime di abusi nel periodo compreso tra il 1945 e il 2019. La maggior parte delle vittime, a quanto risulta, sono minori maschi. Tra i 235 presunti responsabili degli abusi compaiono 173 sacerdoti e 9 diaconi. “Nel reiterare il senso di vergogna e il rimorso per gli abusi sui minori commessi da chierici – ha proseguito il portavoce vaticano – la Santa Sede assicura vicinanza a tutte le vittime e conferma la strada intrapresa per tutelare i più piccoli garantendo loro ambienti sicuri”. Nel rapporto, viene esanimata la gestione degli arcivescovi che si sono susseguiti alla guida di Monaco: Michael von Faulhaber, Joseph Wendel, Julius Doepfner, Joseph Ratzinger, Friedrich Wetter e Reinhard Marx. Del Papa emerito Benedetto XVI, arcivescovo di Monaco dal 1977 al 1982, viene presa in considerazione esaminata anche la gestione negli anni come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
“Benedetto XVI fino ad oggi pomeriggio non ha conosciuto il rapporto dello Studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl, che ha più di 1.000 pagine”,
ha reso noto a questo proposito mons. Georg Gänswein, segretario particolare del Papa emerito. “Nei prossimi giorni esaminerà con la necessaria attenzione il testo”, ha proseguito Gänswein in una dichiarazione ai giornalisti: “Il Papa emerito, come ha già più volte ripetuto durante gli anni del suo pontificato, esprime il turbamento e la vergogna per gli abusi sui minori commessi dai chierici, e manifesta la sua personale vicinanza e la sua preghiera per tutte le vittime, alcune delle quali ha incontrato in occasione dei suoi viaggi apostolici”.
“Il mio primo pensiero oggi va a coloro che sono stati colpiti da abusi sessuali, che hanno sperimentato malizia e sofferenza attraverso rappresentanti della Chiesa, sacerdoti e altro personale della Chiesa, in misura spaventosa. Sono scioccato e mi vergogno”.
Così il card. Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga, nel suo intervento di questo pomeriggio sul rapporto sugli abusi commessi da membri del clero nella sua diocesi. “Come ho ripetuto più e più volte, come arcivescovo di Monaco e Frisinga, mi sento corresponsabile dell’istituzione della Chiesa negli ultimi decenni”, ha proseguito il cardinale, secondo quanto riportato dal sito della diocesi: “Come attuale arcivescovo, mi scuso quindi a nome dell’arcidiocesi per le sofferenze inflitte alle persone nell’area della Chiesa negli ultimi decenni. Sappiamo da anni che gli abusi sessuali non sono stati presi sul serio nella Chiesa, che i perpetratori spesso non sono stati adeguatamente ritenuti responsabili, che c’è stato un allontanamento dei responsabili. Proprio per questo, sin dalla prima perizia che abbiamo commissionato nel 2010, abbiamo commissionato la relazione presentata oggi allo studio legale WSW. È un elemento importante e indispensabile per affrontare i casi di abusi sessuali nella nostra arcidiocesi e anche per la Chiesa nel suo insieme”.
“Dal 2010, molto è stato cambiato e implementato nell’arcidiocesi, e siamo lontani dall’aver finito”,
il bilancio del porporato: “Consiglieremo e attueremo ulteriori modifiche sulla base delle raccomandazioni della presente relazione”.
“Spero vivamente che giovedì prossimo (27 gennaio, ndr.) saremo in grado di mostrare le prime prospettive e delineare la via da seguire”,
ha annunciato Marx, secondo il quale “è giunto il momento di cogliere gli impulsi impartiti dalla relazione e di compiere ulteriori passi verso il futuro. La crisi degli abusi è e rimane uno shock profondo per la Chiesa e la rivalutazione e la via da seguire includono l’orientamento verso le vittime di abusi, la rivalutazione di false strutture e atteggiamenti di potere. Ma si tratta di più, si tratta del rinnovamento della Chiesa, si tratta di ciò che stiamo anche cercando e promuovendo nel Cammino sinodale in Germania. Perché questo Cammino sinodale si basava sullo studio MHG e sulle sue analisi”. “Venire a patti con gli abusi sessuali non può essere separato dal cammino di cambiamento, rinnovamento e riforma della Chiesa”, conclude il cardinale, assicurando che “la prospettiva delle persone colpite è ora al centro dell’attenzione per noi nell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga, anche per fare passi verso il futuro”. Nel giugno del 2021, il card. Marx aveva presentato al Papa le sue dimissioni proprio in seguito alla questione degli abusi commessi da membri del clero in Germania, dimissioni poi respinta da Francesco. “Per me, gli incontri con le vittime di abusi sessuali hanno determinato una svolta. Hanno cambiato e continuano a cambiare la mia percezione della Chiesa”, ha ribadito Marx, chiedendo scusa a nome dell’arcidiocesi “per la sofferenza inflitta alle persone nello spazio della Chiesa negli ultimi decenni”.