Altro che Unesco, siamo la betoniera d’Italia

Il triste primato del Veneto nel consumo di suolo è l’altra faccia degli slogan sbandierati dalla politica sulla tutela del territorio. Ecco perché è bene non fermarsi alle manifestazioni di piazza

Altro che Unesco, siamo la betoniera d’Italia

Anche il Veneto è stato travolto dall’ondata di proteste giovanili smosse da Greta. In migliaia sono scesi nelle piazze delle nostre città, per rivendicare un futuro più sostenibile. Lo spirito bucolico degli slogan di strada, rischia però di smontarsi nel confronto con la verità, che nel nostro caso specifico è ben peggiore di quanto si dica e ci dicano.

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Il Veneto è stato coronato per la seconda volta consecutiva con l’ironico premio della “Betoniera d’oro”, come regione più cementificata d’Italia. La nostra, secondo i recenti dati Ispra, è la regione con gli incrementi maggiori: più 923 ettari. Poi la Lombardia (633 ettari), Puglia (425), Emilia-Romagna (381) e Sicilia (302). In rapportato alla popolazione residente, il valore più alto si riscontra in Basilicata (più 2,8 metri quadrati per abitante), quindi Abruzzo (2,15), Friuli-Venezia Giulia (1,96) e Veneto (1,88). Dati questi che stridono evidentemente con l’altro Veneto, quello osannato dalla politica che rivendica le Olimpiadi, le aree Unesco del Prosecco, dell’arte. Insomma, un Veneto bicefalo che mostra a seconda delle esigenze le sue facce e facciate.

Una situazione drammatica, eppure i nostri amministratori parlano di crescita, di opere strategiche e nel contempo di patrimonio dell’umanità. Di aree da preservare. Di paesaggio veneto.

Per questo, cara Greta e giovani accoliti, fate bene a protestare e pretendere un futuro migliore. Poi però guardate in faccia alla realtà. Anzi, vedetevi i dati, che gli stessi amministratori sono abili a mascherare: e non solo sul suolo, ma anche per l’acqua e l’aria.

Questo potrebbe convincervi che la protesta più grande e incisiva passa attraverso le urne elettorali, e le persone che vorremmo ci amministrassero.

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