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Il 13 febbraio scorso le scuole, dall’infanzia alla secondaria di secondo grado, hanno ricevuto il nuovo modello di Pei, Piano Educativo Individualizzato, per alunne e alunni con disabilità, redatto con decreto n. 182/2020 dal Ministero dell’Istruzione e dell’Economia insieme a quello delle Finanze. Il testo, atteso dal 2017, sta suscitando parecchio dibattito tra famiglie, insegnanti e operatori scolastici. Alcuni ne evidenziano gli aspetti positivi, altri sottolineano le criticità. Avviata anche una petizione, #NoEsonero, per riaprire un tavolo di discussione sui contenuti del decreto.

L'esperienza è nata nella scuola primaria Ruggero Bonghi di Roma: “Quei sei contro l'inquinamento” è il titolo del volume, edito da Giunti. Gli autori hanno 9 anni e hanno ideato il racconto di Parallelicity durante i mesi del lockdown. Una storia che mette al centro la necessità di difendere dai 12 mostri che vogliono sporcarlo fino a distruggerlo

Il Messico non ha, in questi mesi, conosciuto una prima e seconda ondata, come accaduto quasi ovunque, ma un’unica e ininterrotta emergenza, gestita in modo inadeguato dalla politica. Sono circa 175mila i morti (al terzo posto dopo Stati Uniti e Brasile), con un rapporto tra persone risultate positive e decedute che non ha uguali al mondo. Alla situazione sanitaria si accompagna la preoccupazione per la crisi economica e occupazionale: si stimano 19 milioni di poveri provocati dalla pandemia. La Caritas messicana ha avviato il progetto “Familias sin hambre” (“Famiglie senza fame”), raccogliendo anche fondi per acquistare bombole d’ossigeno. Il Sir ne ha parlato con mons. Gustavo Rodríguez Vega, arcivescovo di Yucatán e presidente della Caritas messicana.

Tensione e manifestazioni, anche violente, hanno segnato il Paese nelle scorse settimane, dove la chiusura di scuole e negozi, decisa dal governo ad interim, non è stata ben accolta dai cittadini. Il vescovo di Rotterdam, e presidente della Conferenza episcopale, ricorda però che la nazione è consapevole dei rischi correlati alla pandemia e segnala l'impegno delle comunità cristiane a servizio delle persone più colpite. Indica, infine, la necessità di alzare lo sguardo alle altre regioni d'Europa e del mondo

Ieri sera, 22 febbraio, il presidente americano Joe Biden, dalla Cross Hall della sua residenza ha pronunciato l’elegia funebre per le 500.071 vittime del Coronavirus, più dei morti della prima e della seconda guerra mondiale e del conflitto in Vietnam messi insieme. “Una pietra miliare straziante e dolorosa”, l’ha definita il presidente, precisando che i morti sono descritti come persone ordinarie, ma “non c'è niente di ordinario in loro. Le persone che abbiamo perso sono state straordinarie. E tanti di loro hanno esalato l'ultimo respiro da soli”. Il lutto dell'America è in un momento di silenzio in tutto il Paese, bandiere a mezz'asta in tutti gli edifici federali e 500 candele sulle scalinate della Casa Bianca, accese all’imbrunire

“Non c’è amore più grande di chi dà la vita per gli amici: è il comandamento di Gesù e il messaggio che ho portato alla famiglia di Vittorio Iacovacci, un vero servitore dello Stato e della carità”: sono parole di padre Andrea David, della comunità dell’Istituto del Verbo Incarnato, che prestano servizio nell’abbazia di Fossanova a Priverno (Lt).

Rapporto Ismu. Nonostante l'aumento degli sbarchi, il numero degli stranieri in Italia è rimasto invariato (5,9 milioni). La pandemia ha fermato gli ingressi attraverso gli aeroporti. E in futuro Ismu prevede una riduzione dei migranti: molti emigreranno una seconda volta verso altri Paesi con una situazione economica migliore

Rapporto Ismu. La pandemia ha cambiato l'agenda dei media tradizionali: nel 2020 i Tg hanno dedicato al tema il 6% dei servizi, contro il 10,4% dell'anno precedente. In politica rimane un tema divisivo