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“Governo, fondazioni, Terzo Settore, civismo educativo, comuni, regioni, scuole si alleano e si mobilitano a favore di tanti bambini e bambine, adolescenti, giovani e famiglie che vivono in aree di inaccettabile esclusione e disagio. Per la prima volta le comunità educanti saranno coinvolte nella sperimentazione di aree di educazione che tutti riconosciamo essere prioritaria”, spiega il presidente di Con i Bambini

Da due settimane le università sono diventate cuore pulsante di una protesta che disapprova il sostegno degli Stati Uniti alla politica israeliana su Gaza e sui bombardamenti indiscriminati che vanno avanti dal 7 ottobre, quando il gruppo terroristico di Hamas fece irruzione in alcune cittadine israeliane uccidendo 1.200 persone e prendendone in ostaggio circa 300. Da quel giorno la guerra del governo di Benjamin Netanyahu ha provocato oltre 34.000 morti nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, dove i coloni di insediamenti proibiti ufficialmente, hanno attaccato altri palestinesi

I bambini e le donne sono in prima linea in queste crisi, con oltre 36 milioni di bambini sotto i 5 anni di età con malnutrizione acuta in 32 Paesi. L'attuale situazione nella Striscia di Gaza rappresenta l'80% di coloro che rischiano una carestia imminente, insieme a Sud Sudan, Burkina Faso, Somalia e Mali. I partner della Rete globale contro le crisi alimentari chiedono un “approccio trasformativo” per spezzare il ciclo della fame acuta

Il rapporto “Entre balas. Entendiendo la violencia político-criminal en México” (“Tra gli spari. Per capire la violenza politico-criminale in Messico”), elaborato dal centro studi México Evalua, Data Cívica, e la testata Animal Politico, presentato nei giorni scorsi, offre un aggiornato punto della situazione sugli omicidi e le minacce a candidati alle imminenti elezioni generali messicane, che si terranno il 2 giugno (si voterà non solo per le presidenziali, ma anche per il Parlamento, per i governatori di diversi Stati e per numerosi Comuni). Una delle curatrici del rapporto, Sandra Ley, ricercatrice di México Evalua, spiega al Sir: “La violenza inibisce la partecipazione, sia di coloro che sono disposti a candidarsi, sia dei votanti”