Fatti

La prima “finestra” per andare in pensione con i nuovi criteri, avendo maturato i requisiti al 31 dicembre scorso, è ad aprile per i lavoratori del settore privato, mentre i dipendenti pubblici dovranno attendere agosto e in ogni caso dovranno presentare la domanda con un preavviso di sei mesi. Nel settore della scuola resta in vigore il regime speciale: chi matura quota 100 entro il 31 marzo potrà andare in pensione a settembre, gli altri dal prossimo anno scolastico. Per i dipendenti pubblici è stata introdotta una novità che riguarda la liquidazione: invece di aspettare i 67 anni e il versamento in più rate, potranno ottenere dalle banche un anticipo fino a 30 mila euro con il 95% degli interessi a carico dello Stato

Il principale requisito economico è un Isee non superiore a 9.360 euro, ma con ulteriori specifiche. Il reddito familiare, infatti, non deve superare i 6.000 euro annui, limite che cresce in base al numero dei componenti della famiglia e alla presenza di minori, fino a un tetto di 12.600 euro (20.000 euro se è presente un disabile). Il patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, non deve superare i 30mila euro

La sanità europea in dettaglio nell'ultimo rapporto della Commissione e dell'Ocse. Italia e Spagna vantano la più alta aspettativa di vita, anche se in Italia la spesa sanitaria pro capite è inferiore. Più di 1,2 milioni di europei sono morti prematuramente. Di questi 790 mila a causa di tabacco, alcol, alimentazione sbagliata e assenza di attività fisica. Le priorità per il futuro? Da un lato promuovere la salute mentale, dall’altro ridurre l’inefficienza nella gestione dei fondi.

"Le persone vanno  sbarcate il prima possibile nel porto più vicino e subito assistite": lo afferma Leïla Bodeux, di Caritas Europa, invitando i governi europei a trovare un meccanismo stabile, prevedibile e organizzato in previsione dei prossimi sbarchi, per non dover negoziare ogni volta accordi come accaduto di recente per le navi di Sea Watch e Sea Eye. Caritas Europa è preoccupata per la crescente criminalizzazione delle Ong e degli aiuti umanitari: "Un approccio vergognoso, che non rispetta i valori dell'Ue e va fermato"

Nella notte, nel centro antico del capoluogo partenopeo, è esplosa una bomba davanti all'ingresso della pizzeria di Gino Sorbillo, personaggio noto per il suo impegno sociale e i suoi passaggi in tv, oltre che per la sua pizza di qualità. L'uomo, che ha già subito cinque anni fa un incendio della pizzeria, ha ricevuto la solidarietà di politici, colleghi, società civile. Domani, in occasione della Giornata mondiale del pizzaiolo, una manifestazione davanti alla pizzeria devastata

Sono ore di forte tensione politica nella capitale britannica. Il governo cerca di sopravvivere alla mozione di sfiducia, ma al contempo la premier deve formulare una nuova proposta per evitare il "no deal", temuto dai cittadini e dalle imprese inglesi. Il docente dell'Università di Nottingham formula alcuni scenari, fra cui la possibile richiesta da parte di Londra all'Ue di spostare più in là la data del "divorzio"

A Strasburgo si celebrano due decenni della moneta unica, varata nel 1999 come strumento contabile ed entrata nelle tasche dei cittadini tre anni più tardi. Oggi circola in 19 Stati, utilizzata da 340 milioni di cittadini. Pregi e difetti di un sogno comunitario, che rafforza il mercato unico ma che difetta di governance. Le parole di Draghi, Juncker, Tajani e Centeno

Vent’anni di euro. Oggi è la valuta di 340 milioni di europei, utilizzata in 19 Stati membri, e da 175 milioni di persone fuori dalla zona euro. È la valuta internazionale più importante dopo il dollaro e sono una sessantina i paesi che la utilizzano o legano la propria valuta all’euro. È una riserva di valore per le banche centrali internazionali, viene utilizzata per l'emissione di titoli di debito in tutto il mondo ed è accettata per i pagamenti internazionali. «A 20 anni di distanza, sono convinto che questa sia stata la firma più importante che ho mai fatto L'euro è diventato un simbolo di unità, sovranità e stabilità» ha commentato l’anniversario il presidente della Commissione europea Juncker.

Rinascente chiude tra un mese. Uno dei marchi storici della grande distribuzione italiana abbandona la città. Cinquanta licenziamenti "mascherati" da trasferimenti nelle altre sedi del gruppo e un "buco" difficile da colmare in pieno centro storico