Fatti

La Campania (137.206) e la Sicilia (128.809) sommate insieme raccolgono da sole il 32% delle richieste. Seguono il Lazio (73.861), la Puglia (71.535) e la Lombardia (71.310). Se però si prende a riferimento il numero delle domande in rapporto alla popolazione, la percentuale più alta è quella della Calabria (2,91 con 56.871 domande), le regioni del Sud occupano le prime otto posizioni e la Lombardia (0,70) precipita verso la coda alla classifica, subito prima del Veneto (0,55) che registra un basso numero di domande anche in valori assoluti (27.248)

E' il numero più basso in almeno un decennio: sono state 690 nel 2018, il 31% in meno rispetto alle 993 dell’anno precedente. Alla fine del 2018 142 Stati avevano abolito la pena di morte per legge o nella prassi. Di questi, 106 erano abolizionisti totali. I primi cinque Stati per numero di esecuzioni sono stati invece: Cina (migliaia), Iran (almeno 253, anche se sono diminuite del 50%), Arabia Saudita (149), Vietnam (85) e Iraq (almeno 52). E ancora più di 19.000 persone sono detenute nei bracci della morte. Sono i dati contenuti nel rapporto globale sulla pena di morte di Amnesty International

Per l'anno in corso stima attualmente una crescita del Prodotto interno lordo (Pil) pari allo 0,1%, su cui anche l'effetto dei decreti “sblocca cantieri” e “crescita” sarebbe piuttosto limitato, portando la previsione al +0,2%. Se si pensa che con la legge di bilancio approvata alla fine del 2018, quindi pochi mesi fa, l'esecutivo indicava una crescita dell'1% (dopo essere partito addirittura dall'1,5%), si ha la misura di come sia cambiato il quadro economico anche nella visione del governo

Nel rione Nuova Villa, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, in una strada nota per le "stese" della camorra, a pochi metri dalla chiesa San Giuseppe e Madonna di Lourdes e dall'Istituto comprensivo Vittorino da Feltri, un uomo è stato ucciso e un altro ferito, mentre accompagnavano un bambino di tre anni, rispettivamente il nipotino e il figlio, a scuola. Tante le attività di parrocchia e scuola per educare i ragazzi alla legalità e alla solidarietà, ma, dice don Modesto Bravaccino, "ai ragazzi sono spezzate le ali dall'assenza di opportunità". "Siamo tutti smarriti", afferma Valeria Pirone

Due sberle, una da Ankara e l'altra da Istanbul: è una sorpresa doppia quella che arriva dalle elezioni amministrative del 31 marzo. Il partito del presidente Recep Tayyip Erdogan, Akp, ha perso le due più grandi città del Paese, passate all'Opposizione. La coalizione di Governo (Akp e alleati nazionalisti), riesce tuttavia a conquistare il 56% dei comuni, restando, sul piano nazionale, sopra il 50%. L’opposizione si avvicina al 40%. L'analisi dei risultati elettorali di Alberto Gasparetto, dottore di ricerca in Scienza politica e relazioni internazionali all'Università di Padova, autore del libro “La Turchia di Erdogan e le sfide del Medio Oriente. Iran, Iraq, Israele e Siria” (Carocci, 2017)

Nei mari asiatici, tra Cina e Thailandia, migliaia di uomini ogni anno vengono imbarcati su pescherecci lunghi al massimo trenta metri, dove rimarranno ostaggio delle aziende del pesce, senza toccare terra per molto tempo. Le condizioni di vita sono disumane: si mangia poco e non si riposa mai. Quattordici ore al giorno di lavoro ininterrotto e la paga da fame arriverà solo al momento dello sbarco

“Negli ultimi anni c’è stata una graduale contrazione numerica della presenza dei rom dovuta al ritorno in patria volontario di numerose famiglie o a causa del mutato clima politico” e un aumento degli sgomberi forzati: sono stati 195 nel 2018 (di cui 40 a Roma) e già 20 nei primi tre mesi del 2019 solo a Roma: è quanto emerge dal rapporto “I margini del margine” curato dall’Associazione 21 luglio e presentato al Senato e alla Camera dei deputati insieme ad Amnesty international, in occasione della Giornata internazionale per i diritti dei rom