Don Floriano Riondato e Nicoletta Mazzucato. Due servitori della scuola...
Tra il 5 e il 6 gennaio, abbiamo perso due persone speciali che hanno fatto del servizio nella scuola uno dei punti centrali della loro vita.
La storia di mons. Floriano Riondato – che l’11 gennaio avrebbe compiuto cento anni – è strettamente legata al collegio vescovile Barbarigo, la scuola secondaria di primo e secondo grado della Diocesi di Padova, dove ha trascorso 71 anni di vita e di ministero sacerdotale. Dapprima incaricato come insegnante di religione e “vice-rettore” delle medie, una volta introdotta nella scuola l’educazione musicale, ne assumerà l’insegnamento e, sarà proprio in questo ambito, che don Floriano (per tutti il “Vice”), profonderà le sue doti migliori. Uomo colto e poliedrico ha creduto nella scuola e nella scuola cattolica, come luogo dell’educazione a tutto tondo della persona. Anche dopo il trasferimento nel 2017 all’Opera della Provvidenza, ha continuato a praticare l’insegnamento della musica e a seguire “da lontano” la vita del suo Barbarigo e dei giovani che ha accompagnato: spesso chi andava a trovarlo lo trovava o in compagnia del suo inseparabile flauto traverso o dedito a sfogliare album di foto, il suo modo di pregare per i suoi alunni. Il Covid-19 se l’è portato via alla vigilia del suo centesimo compleanno e la Chiesa di Padova lo ha salutato con una solenne celebrazione presieduta dal vescovo Claudio in Cattedrale proprio il’11 gennaio.
Aveva festeggiato quest’anno in compagnia della sua famiglia e della sua amata scuola, l’istituto comprensivo di Correzzola, il suo cinquantesimo compleanno Nicoletta Mazzucato, insegnante di religione “per vocazione” (come lei amava ripetere) da più di trent’anni nella scuola primaria. Nel fiore degli anni, un cancro l’ha consumata, senza però riuscire a minare la sua enorme fede. Con la sua passione e il suo entusiasmo ha saputo trasmettere ai suoi alunni i contenuti della religione cattolica, raccolti in un suo blog, ma soprattutto è stata per loro una vera guida, attenta e premurosa. Commoventi le parole con cui l’hanno salutata i suoi figli durante la celebrazione di commiato a Concadalbero, così come l’omelia del direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale dell’educazione e della scuola che, prendendo spunto dal Vangelo del giorno, ha invitato a sentire rivolto a ciascuno dei presenti, in particolare proprio i figli e i familiari di Nicoletta, l’invito di Gesù rivolto ai discepoli, mentre sul far dell’alba va loro incontro camminando sulle acque: «Coraggio, sono io. Non abbiate paura» (Mc 6,50).