Papa Francesco scrive una Lettera al Popolo di Dio, soffermandosi sulle conseguenze causate dagli “abusi sessuali, di potere e di coscienza commessi da un numero notevole di chierici e persone consacrate”. Il Santo Padre esprime solidarietà e invoca “tolleranza zero”, sottolineando che “le ferite non spariscono mai e ci obbligano a condannare con forza queste atrocità, come pure a concentrare gli sforzi per sradicare questa cultura di morte”.
Ecco il testo integrale.
Chiesa nel mondo
"Il cristiano non può rinunciare a sognare che il mondo cambi in meglio. È ragionevole sognarlo, perché alla radice di questa certezza c’è la convinzione profonda che Cristo è l’inizio del mondo nuovo".
Nei quasi 27 anni di Pontificato compirà 104 internazionali e 146 visite pastorali in Italia, tanto da essere chiamato dai giornalisti il globetrotter di Dio
“Davanti al rapporto reso pubblico in Pennsylvania questa settimana, due sono le parole che possono esprimere quanto si prova di fronte a questi orribili crimini: vergogna e dolore”. È quanto ha affermato il direttore della Sala Stampa vaticana, Greg Burke.
Attese famiglie da 116 Paesi del mondo, 6mila ragazzi under 18 (il numero più alto nella storia degli Incontri mondiali delle famiglie finora) e 7mila volontari. Ancora, 85mila biglietti prenotati per il Festival con Papa Francesco al Croke Park Stadium: 500mila le prenotazioni per la messa finale al Phoenix Park celebrata da lui. E non finisce qui. 37mila iscrizioni ai tre giorni di congresso (22, 23 e 24 agosto) per un totale di 65 workshops, dove parleranno 200 relatori, di cui la maggior parte donne laiche, ma anche tante coppie
Giovani “camminate nella carità, camminiamo insieme verso il Sinodo”. “Non basta non fare il male per essere un buon cristiano; è necessario aderire al bene e fare il bene”. Lo ha ribadito il Papa, durante l’Angelus di ieri, eccezionalmente in piazza San Pietro in onore dei giovani italiani.
Dal dialogo tra il Papa e i giovani al Circo Massimo e dal saluto rivolto in piazza san Pietro prima della preghiera dell’Angelus, sono emersi spunti e riflessioni che tracciano una strada, in attesa del Sinodo di ottobre. Il commento “a caldo” degli incaricati regionali della pastorale giovanile
50mila giovani di tutta Italia a Roma per Papa Francesco. Un lungo intreccio di strade e pellegrinaggi che si è chiuso con il grido dei giovani "Siamo qui". Il card. Bassetti, presidente della Cei, racconta questo incontro di preghiera, festa e testimonianza: "La Chiesa non può stare in panchina con i giovani. Deve essere al loro fianco per indicare la direzione. Deve accompagnarli a guardare verso l’alto, come solo le aquile sanno fare. La Chiesa deve aiutarli perché guardino in alto. Non possiamo venire meno a questa missione, non possiamo limitarci ai soli bisogni materiali dei giovani che pure sono da tenere presenti”
“I sogni sono importanti”, perché “un giovane che non sa sognare è un giovane anestetizzato, non potrà capire la vita, la forza della vita”. Lo ha detto il Papa, nel dialogo “botta e risposta” con i giovani al Circo Massimo, in cui ha esortato i presenti a “trasformare i sogni di oggi nella realtà del futuro.
Hanno camminato, sotto il sole, in mezzo a paesaggi mozzafiato e tra le pieghe della quotidianità, e ora “Per mille strade” decine di migliaia di giovani di 195 diocesi italiane stanno arrivando a Roma, dove domani e domenica è in programma l’incontro con Papa Francesco. Un primissimo bilancio dei pellegrinaggi nelle parole degli incaricati regionali di pastorale giovanile
Presentato oggi dal card. Bassetti e da don Falabretti il programma dell'incontro dei giovani italiani con il Papa a Roma, in vista del Sinodo di ottobre. Il presidente della Cei: "Sgomento" e "sdegno" per gli incidenti avvenuti ieri in Puglia e a Bologna. "Occorre fare giustizia, gli esseri umani non possono vivere in tuguri come topi"
“La cosiddetta ‘generazione Gmg’, per certi versi, è finita”. Lo ha detto don Michele Falabretti, responsabile del Servizio Cei per la pastorale giovanile (Snpg), intervenendo alla presentazione dell’incontro dei giovani italiani con il Papa, l’11 e 12 agosto, in preparazione al Sinodo di ottobre.
L’anno si apre, com’è tradizione, con la giornata per la pace che ha voluto istituire dieci anni prima, in quel 1968 che passerà alla storia come l’anno delle contestazioni studentesche. L’appello alla pace, nel desiderio di Montini, è augurio e promessa all’inizio di ogni anno perché nel mondo si possa costruire un cammino di concordia e di riconciliazione tra i popoli
Il Triveneto è una terra particolare, che abbraccia mare e monti, che racconta storie di confini e di repubbliche marinare. “Ogni diocesi ha organizzato un proprio percorso, con l’obiettivo di valorizzare le storie di santità della propria terra”, spiega don Nicola Ban, incaricato regionale per la pastorale giovanile
"Cristo è al principio e al termine; all’inizio e al compimento. Nel presente ci siamo noi, che cerchiamo di scrutare i segni dei tempi, ossia discernere negli avvenimenti, nelle richieste e nelle aspirazioni, cui prendiamo parte con gli altri uomini del nostro tempo, quali siano i veri segni della presenza o del disegno di Dio"