Brugine e Campagnola. Gli under 35 incontrano il vescovo. Con i giovani è corpo a corpo
Ancora una volta le attese non sono state tradite. L’incontro tra i giovani e il vescovo Claudio durante la visita pastorale si è confermato un “corpo a corpo” anche a Brugine e Campagnola: una serata spesa a guardarsi negli occhi tra credenti, di età ed esperienze diverse, ma senza separazioni per ruoli o autorità.
Ancora una volta le attese non sono state tradite. L’incontro tra i giovani e il vescovo Claudio durante la visita pastorale si è confermato un “corpo a corpo” anche a Brugine e Campagnola: una serata spesa a guardarsi negli occhi tra credenti, di età ed esperienze diverse, ma senza separazioni per ruoli o autorità. Don Claudio e i circa ottanta under 35 che si sono radunati attorno a lui si sono chiesti a lungo come rispondere alle grandi questioni di fede, a come stare nella Chiesa nell’oggi che pur trovando le giovani generazioni più pronte al cambiamento, le mette di fronte alla necessità di stringere le relazioni tra persone e gruppi all’interno delle comunità e di crescere nella formazione per far fronte al futuro.
«I ragazzi si sono sentiti subito a loro agio – commenta Lisa Benvegnù, capogruppo degli scout del Brugine 1 Agesci – Non si sono fatti problemi a chiedere al vescovo come si affrontano i passaggi di crisi di fede, i momenti di dubbio in cui ci si allontana dal sentiero… È stata una serata preziosa che ora, in comunità capi, vedremo come condividere anche con i ragazzi del clan sotto i 18 anni che non hanno partecipato».
Impressioni che risuonano anche nelle parole di Matteo Cecconello, vicepresidente giovani dell’Azione cattolica di Campagnola: «Abbiamo sentito quanto il vescovo ci abbia a cuore: ha voluto comprendere a che punto ci troviamo nella nostra relazione con Gesù. Mi hanno colpito molto le sue sottolineature costanti sulla confessione: è un sacramento molto lontano dalla mentalità di noi giovani. Spesso tendiamo a rimanere soli con i nostri sbagli, così ci chiudiamo anche per cose in fondo di poco conto. Invece Gesù è lì, sempre pronto a perdonare, basta chiederglielo».
Don Claudio, come sempre, ha attinto alla sua esperienza per dialogare con i giovani, senza ripararsi dietro fragili paraventi teologici o storici. È emersa la sua umanità, i dubbi di fede di quando, da giovane prete, ha dovuto affrontare la morte nel sonno di un ragazzo a un camposcuola. Ma ha anche condiviso con i ragazzi l’importanza della decisione che ha preso a 17 anni, in un momento decisivo della sua vita; è lì che, adolescente, ha messo un punto fermo sulla fede: «Dio esiste ed è vero nella mia vita». Una presa di posizione che non ha risolto tutti i dubbi, ma gli ha permesso di uscire dal dedalo di interrogativi che possono anche bloccare il cammino interiore.
«Quella di Campagnola è stata una serata preziosa – racconta don Paolo Zaramella, direttore dell’Ufficio di pastorale dei giovani, che ha condotto l’incontro – Si è percepita l’esperienza formativa e di fede che questi giovani, tra l’altro con una media di età alta, attorno ai 25 anni, hanno alle spalle. È un segno importante anche la presenza dei sei adulti che seguono la loro formazione nelle due parrocchie e che si sono confrontati tra loro».
«Il vescovo ha messo a nudo il cambiamento epocale che sta avvenendo nelle nostre comunità, per la carenza di clero – conclude Lisa Benvegnù – Ora sta a noi formarci e comprendere quali responsabilità prenderci come cristiani laici».
I numeri
80 i giovani presenti all'incontro. C'erano gli scout e i membri del gruppo giovani di Brugine e i govani dell'Ac di Campagnola.
21 gli incontri che don Claudio ha avuto finora con i giovani dalla partenza della visita pastorale nell'ottobre del 2018. Sono migliaia gli under 35 che lo hanno ascoltato, gli hanno posto domande e si sono confrointati con lui anche nei momenti informali della visita.
5 le parrocchie che il vescovo visiterà dal 23 novembre al 1° dicembre: Celeseo, Sant'Angelo di Piove di Sacco, Saonara, Villatora e Vigorovea.
6.500 circa i chilometri che il vescovo percorre in questi giorni per raggiungere la prefettura apostolica di Robe, sede della nuova missione padovana, in cui si reca in visita pastorale fra il 15 e il 19 novembre