Una stagione nuova per il terzo settore
La recente approvazione della legge di riforma del terzo settore è un fatto importante, perché era assolutamente necessario mettere ordine in un settore rilevante e, nello stesso momento, molto delicato. Tutto il volontariato è chiamato ora ad affrontare la sfida del cambiamento e a riflettere sul suo futuro, ricercando anche nuove alleanze.
Era necessaria e urgente un’armonizzazione delle numerose e spesso datate leggi di settore.
È bene ricordare che si tratta di una legge delega e, pertanto, sarà necessario attendere i vari decreti legislativi che dovranno essere emanati nei prossimi dodici mesi. La legge, innanzitutto, definisce le organizzazioni di utilità sociale, ma nel qualificare l’utilità sociale delle organizzazioni di terzo settore diviene decisivo e rilevante il tipo di attività svolta che viene connessa con l’interesse generale.
Pertanto si tratta di un modo innovativo e particolarmente interessante di definire gli attori coinvolti nella norma. Forse una rivoluzione, perché non basterà indagare sulla forma giuridica scelta, o perché non vengono distribuiti utili o perché lo statuto è scritto in un certo modo. Le organizzazioni saranno meritevoli di attenzione per quello che fanno e per i risultati che producono.
Per il volontariato ciò sarà molto importante. La vecchia normativa sulle onlus dichiarava di utilità sociale qualunque organizzazione volontaria allo stesso titolo. Oggi per definire il valore sociale sarà necessario verificarne l’attività e i risultati.
Tornando al volontariato la legge delega impegna il governo, oltre ad armonizzare e coordinare le leggi di settore (in particolare la legge 266/91 sul volontariato e la legge 383/2000 sull’associazionismo di promozione sociale), a preservare e valorizzare i principi di gratuità, democraticità e partecipazione, le tutele dello status di volontario, confermando infine le specificità delle organizzazioni di volontariato di cui alla legge 266/91.
Sempre parlando del volontariato la norma affronta il tema della revisione dei centri di servizio che allargheranno i propri interventi e la propria azione a tutto il terzo settore.
Ci avviamo pertanto verso una stagione nuova, anche perché la norma tocca moltissimi aspetti compreso il tema del 5 per mille.
Tutto il volontariato dovrà affrontare e riflettere sul suo futuro ricercando anche nuove alleanze. Per questi motivi il Csv di Padova il 29 luglio nella sua sede di via Gradenigo 10 ha invitato tutti i parlamentari padovani ad avviare un primo dibattito sulla norma appena approvata.
Sarà infatti necessario vigilare, affinché le deleghe previste, che dovranno essere presentate nei prossimi mesi, siano innanzitutto rispettose della norma approvata e della storia e della prassi del volontariato italiano.