Teatro cinema La Perla: la storia del grande polo culturale a Torreglia
Cineforum, rassegne teatrali, eventi culturali e concorsi di poesia. Il cinema teatro La Perla, sin dalla sua apertura, è stato un punto di incontro per l'arte nel territorio dei colli. Dopo la chiusura per un decennio, oggi è trainato dalla forza e dalla determinazione di un gruppo storico di volontari.
Il regista Orson Welles diceva che il teatro resiste come un divino anacronismo che, sottratto dal proprio contesto temporale, continua ad affascinare nonostante le contaminazioni degli altri generi.
Una realtà che resiste ed esiste è il cinema teatro La Perla di Torreglia, il quale, nato su volontà della comunità parrocchiale negli anni ’60, è ancora oggi un punto di riferimento culturale nella zona: «È la più grande “industria” promotrice di cultura del comune, ci hanno detto», racconta con orgoglio Massimo Bastianello, tra i responsabili della struttura.
Inaugurato ufficialmente il lunedì di Pasqua del 12 aprile 1965 alla presenza dell’allora vescovo di Padova, mons. Girolamo Bortignon, del sindaco Marenesi e della popolazione, il teatro, con 500 posti su due distinti livelli (362 in platea e 138 in galleria), ha sin dagli albori accolto tutte le attività legate all’arte, da proposte musicali, esibizioni e commedie teatrali, organizzando rassegne e manifestazioni.
Una storia gloriosa proseguita fino al termine degli anni Settanta, quando in sala, le luci si sono spente ed è calato il sipario
«Durante il boom degli anni Sessanta c’era la voglia di stare assieme, di godersi uno spettacolo, così ogni paese si dotava di un piccolo cinema, ma le cose sono cambiate con l’incendio del cinema Statuto di Torino nel 1983 – racconta Giampaolo Boaretto, coordinatore del gruppo La Perla – Lo Stato italiano capì che era necessaria una revisione completa della normativa in materia di sicurezza antincendio nei locali pubblici: non c’erano adeguate uscite di emergenza, c’erano sedie di legno, le attrezzature non erano realizzate con materiali ignifughi. Non avendo le risorse per apportare le modifiche, abbiamo chiuso».
Per quasi un decennio il cinema è stato uno scheletro vuoto, un ricordo nostalgico di chi, passando davanti, vedeva un luogo di svago e di aggregazione cittadina.
Alla luce del 1990, grazie anche a importanti finanziamenti statali per il cinema, è rinata la scintilla, animata dalla voglia di alcuni volontari, il gruppo La Perla, che decisero di rimboccarsi le maniche per riaprire i battenti: «Ci sono state proposte anche bizzarre come la realizzazione di un supermercato – racconta con il sorriso Giampaolo Boaretto – ma alla fine non abbiamo voluto snaturare l’idea iniziale del posto. Abbiamo lavorato assieme per liberare il piazzale da alberi ed erbacce, accatastato sedie e materiale non utilizzabile e poi sono iniziati i lavori di ristrutturazione».
Una serie infinita di ammodernamenti che, in realtà, continua da 27 anni: adesso hanno anche una grande cucina che viene utilizzata soprattutto durante le sagre di paese.
Due anni fa, invece, c’è stato il passaggio all’era digitale: Avremmo dovuto chiudere anche in questa occasione perché avevamo solo film in pellicola – rivela Bastianello – Ma grazie al supporto di don Franco Marin abbiamo digitalizzato il nostro archivio e re-inaugurato il cinema con il docufilm sull'eccidio di Vallarega: due serate con i posti tutti esauriti».
Di lavoro ce n’è sempre tanto da fare, ma le idee e le motivazioni non mancano: l’anno scorso sono stati proposti quasi 80 spettacoli teatrali, con un media di 310 spettatori durante il periodo invernale. Numeri che forse solo in parte spiegano la determinazione dei volontari del Gruppo (che fa parte del circolo Noi) nel tener vivo l’entusiasmo attorno alla sala: «Siamo circa 40 persone – spiega Giampaolo – e diamo un incarico a un referente per ogni iniziativa. Poi ci riuniamo solitamente nel direttivo e ci coordiniamo per non accavallare gli eventi».
Le proposte sono tante ed eterogenee per incuriosire e attirare sia giovani che adulti: si va dal teatro in dialetto, a spettacoli di cabaret, fino a una rassegna teatrale rivolta ai ragazzi con una rappresentazione inscenata dalla Piccola compagnia del Mondonego composta da corsisti che, durante l’anno, partecipano al laboratorio teatrale organizzato dallo stesso teatro.
Spazio, ovviamente, anche al cinema con appuntamento fisso al venerdì sera tra film d’autore a pellicole di recente uscita, tra cui i prossimi film candidati all’Oscar. L’arte, in ogni sua forma, viene diffusa anche attraverso il premio internazione di poesia “San Sabino”, giunto alla nona edizione e istituito dalla parrocchia Sacro Cuore di Gesù nel 2001, con cadenza biennale, per promuovere la poesia religiosa e spirituale.
Cinema, teatro, poesia. Ma cosa manca? «Il sogno nostro e del parroco è inserire eventi musicali – conclude Massimo Bastianello – Questo posto è nato con la musica e con i festival, prima del cinema stesso: abbiamo avuto esperienza con lirica e gospel, ma non c’e stata continuità. Dall’esperienza del coro, però, è nata la nostra scuola di musica, ma il saggio di fine anno è l’unico evento veramente musicale».
Le rassegne in corso
Per la rassegna “Venerdì al cinema”, il teatro La Perla apre le porte tutti i venerdì sera: si inizia a febbraio e si conclude il 3 marzo con la proiezione di Fuocammare, diretto da Gianfranco Rosi e candidato al premio Oscar come miglior documentario. Sabato, invece, dedicato alle risate e al cabaret: si inizia l’11 febbraio con Manco arogansa e tutti contenti, lo spettacolo dei comici Marco&Pippo e si prosegue fino al 4 marzo. Domenica pomeriggio, spazio ai più piccoli con la rassegna “Teatro ragazzi”: tre appuntamenti a partite dal 5 febbraio.
Entro il 31 marzo è possibile partecipare alla nona edizione del premio di poesia religiosa “San Sabino”. Per maggiori informazioni: www.teatroperla.it
La città dolente
Venerdì 10 febbraio, alle ore 21 (ingresso gratuito), in occasione del 70° anniversario del trattato di pace di Osimo, il cinema teatro La Perla proietta il film del 1948, La città dolente. La pellicola, diretta dal regista Mario Bonnard, contiene riprese e scene dell’esodo istriano che ha coinvolto numerosi italiani al termine della seconda guerra mondiale.
Nel ridisegnare i confini nazionali, infatti, dalla zona assegnata alla Jugoslavia e dalla città di Pola in particolare, dove gli abitanti erano per circa tre quarti italiani, cominciò un esodo di circa 30 mila profughi che abbandonarono le loro case e propri averi per trovare rifugio in Italia e nelle varie province, pur di non restare sotto il dominio jugoslavo. Il film si inserisce nel programma “Esodi ed esuli” del teatro La Perla che, il 27 gennaio, nel ricordare la giornata della memoria, ha messo in scena lo spettacolo Le urla sole – un contributo per capire la Shoah della compagnia teatrale di Tribano Vengo anch’io.