Beethoven sempre sul pezzo: ecco il Ludwig Van festival
Si ricollega al repertorio più famoso di Beethoven, su cui si è formata fin dalle origini l’Orchestra di Padova e del Veneto, il Ludwig van festival che s’inaugura al teatro giardino di palazzo Zuckermann a Padova venerdì 24 giugno alle 21.
Le nove sinfonie vengono eseguite integralmente dal direttore Marco Angius e dall’Opv in “ordine sparso”, senza seguire la trama cronologica, per metterne in luce qualità e richiami intimamente connessi con la creatività del grande compositore tedesco. «Se durante la passata stagione – spiega Marco Angius – l’Opv si è tolta l’abito storico, adesso ritorna alla musica che più la identifica. Ho scelto un criterio antistorico per la mia interpretazione delle nove sinfonie, in linea con il laboratorio artistico di Beethoven sempre aperto all’innovazione al di fuori dai canoni storici: già in vita il compositore non era assolutamente geloso della propria partitura e lasciava estrema libertà nella prassi esecutiva. Proprio per questo, il mio lavoro sulle fonti più antiche a noi giunte non è stato semplice».
L’interpretazione di Angius tiene conto dello spazio dove le sinfonie vengono musicate – l’Orto botanico per le prove, i giardini di palazzo Zuckermann e il castello dei Carraresi per i cinque concerti serali – in sintonia con il concetto scardinato di spazio e tempo di Beethoven «che voleva abbattere il classicismo, trasformando la musica in rappresentazione teatrale dove le voci vengono sostituite dagli strumenti e lo spazio scenico diventa quinta teatrale».
Nella serata inaugurale, prevista per venerdì 24 giugno alle 21 al teatro giardino di palazzo Zuckermann, vengono proposte insieme la Prima e la Quinta sinfonia che, secondo Angius, sono legate dal concetto di tempo assoluto con l’utilizzo di motivi ritmici. Seguono mercoledì 6 luglio la Quarta e la Sesta (Pastorale) collegate alla prima sinfonia di Mahler e al concetto di natura in astratto dialogo con l’umanità; mercoledì 20 luglio la Seconda e la Settima saranno eseguite insieme poiché «esprimono l’influenza del ritmo sulla struttura compositiva beethoviana»; mercoledì 27 luglio l’Ottava e la Terza (Eroica) racconteranno l’influenza della danza.
Il festival si concluderà giovedì 4 agosto alle 21.30 al castello dei Carraresi nell’ambito di “Castello Festival” con la Nona sinfonia, l’Inno alla gioia che nel 1989 divenne colonna sonora della caduta del muro di Berlino e da sempre emblema musicale dell’Unione europea: l’Orchestra sarà affiancata dal coro del Friuli Venezia Giulia preparato da Cristiano Dell’Oste. In corrispondenza dei primi quattro concerti (24 giugno, 6 luglio, 20 luglio, 27 luglio) l’Opv apre al pubblico le prove generali (alle 10.30), che grazie alla collaborazione con l’università degli studi di Padova sono ospitate all’Orto botanico (sala delle colonne). E per allargare lo sguardo oltre la città del Santo l’Opv ripropone a luglio il festival anche in alcune ville della Valpolicella nel Veronese.
Info e biglietti: 049-656848.