Parte il 2 ottobre la nuova stagione dell'Orchestra di Padova e del Veneto
Quella che s’inaugura il 2 ottobre all’auditorium Pollini sarà per l’Orchestra di Padova e del Veneto una “nuova stagione” in senso letterale. Lo è, ovviamente, per la proposta concertistica, la 49°, con 12 appuntamenti fino a maggio e il concerto di Natale al Santo fuori abbonamento. Ma, soprattutto, per il cambio, concretizzatosi il 31 luglio, ai vertici della fondazione Opv.
Un avvicendamento che è conseguenza di quello sugli scranni di palazzo Moroni – presidente della fondazione è infatti il sindaco del capoluogo euganeo – e, ancor di più, di una precisa volontà di rinnovamento, chiesta a più riprese in primo luogo dagli orchestrali.
Ormai logoro il rapporto con il direttore artistico Filippo Juvarra, in carica dal 1994, sostituito dal pianista britannico, ma fiorentino d’adozione, Clive Britton.
Vittorio Trolese, promotore e presidente dell’associazione Amici dell’Opv, subentra a sua volta a Mario Carraro come vicepresidente esecutivo della fondazione.
Due dirigenze, la vecchia e la nuova, tanto simili per competenza e passione quanto diverse per visione artistica e strategica, come è emerso alla presentazione della stagione.
Trolese e Britton puntano sul rilancio internazionale dell’Opv per farne, in sinergia con enti locali, università e attori economici regionali, l’ambasciatrice culturale e commerciale di Padova e del Veneto nel mondo. Un’opportunità da cui trarre nuova linfa musicale e finanziaria perché, come ha sottolineato Britton: «Vogliamo diventare una delle migliori orchestre da camera del pianeta, a partire da un rinnovato e più entusiasta modo di suonare e dall’essere di casa in tutti i teatri della regione».
Nel confermare il sostegno della regione alla compagine patavina, Valentina Galan, dirigente del settore spettacolo di palazzo Balbi, ha fugato ogni dubbio proprio sul riconoscimento istituzionale dell’Opv quale prima orchestra del Veneto nonché suo biglietto da visita. L’orchestra, non a caso, nei prossimi mesi sarà “in buca” per produzioni operistiche a Padova, Rovigo e Bassano del Grappa e in concerto nei maggiori festival e rassegne in regione e fuori. Quanto agli impegni padovani, la mano di Britton si vedrà solo a partire dalla stagione del cinquantenario.
Quella in partenza, infatti, è firmata ancora da Juvarra che, nel congedarsi dal pubblico, ha voluto ricordare come «nella banalità della recente vita musicale italiana l’Opv si sia distinta per originalità e concretezza. Seguendo una logica forse ormai fuori dal mondo, ho sempre scelto prima il repertorio, “grande” o di ricerca che fosse, e poi gli interpreti più adatti». Il concerto inaugurale ospita il pianista franco-canadese Louis Lortie, primo di una serie di nomi prestigiosi che torneranno a esibirsi in città: Pavel Berman, François Leleux, Steven Isserlis, Andrea Marcon ed Etienne Siebens.
«“Amici” dell’orchestra non per ragioni relazionali ma per meriti artistici – sottolinea l’ormai ex programmatore – Fra gli interpreti ci saranno anche molti nomi nuovi, tra cui alcune bacchette contese da mezzo mondo che non è stato facile portare a Padova».
La stagione proporrà un’ampia varietà di stili, includendo un omaggio a Richard Strauss nel 150° della nascita, L’arte della fuga di Bach nella versione di Hermann Scherchen, un “percorso russo” con i popolari concerti per pianoforte n. 1 di Tchaikovskij e n. 2 di Rachmaninov e una serata tutta francese dedicata a Fauré, Saint-Saëns e Ravel. Autore ricorrente sarà Mendelssohn, mentre tra le rarità spicca un brano di George Onslow in prima moderna. L’orchestra, infine, conferma le prove generali pubbliche la mattina del concerto alle 10.30, il ciclo di grande successo Opv Families&Kids e i programmi “Edu” per studenti superiori e universitari.