Sant'Ignazio, ecco il circolo Noi più giovane della diocesi
A Sant'Ignazio, quartiere Montà, rinasce pian piano il patronato. È il circolo Noi più giovane di tutta la diocesi e ha di fronte a sé una sfida davvero impegnativa: tornare a parlare di aggregazione e fraternità, dai più anziani fino ai giovani, ora sparsi nei patronati delle parrocchie vicine.
È il Circolo Noi più giovane dell’intero territoriale Noi di Padova.
Il suo bar è stato inaugurato ufficialmente solo domenica 30 aprile, alla presenza, per il momento, di un numero ristretto astanti. Ma c’è la voglia di partire, anzi, di ripartire. Perché nella parrocchia di Sant’Ignazio, lungo via Montà a Padova, ora si sente il desiderio di costruire di più la comunità, e per questo il patronato viene considerato uno strumento fondamentale.
«Sant’Ignazio non ha passato tempi semplici – racconta Adriano Giuseppe Paccagnella, presidente del circolo – ma l’arrivo del nuovo parroco don Mariano Rosillo, un prete giovane e volenteroso che arriva dalle Filippine, ci ha infuso moltissimo entusiasmo. Appena è arrivato gli abbiamo chiesto cosa potessimo fare per ravvivare le attività parrocchiali: certo, siamo pieni di attività grazie ad alcune associazioni che frequentano i nostri ambienti, ma sentivamo il bisogno di recuperare quelle attività aggregative e ricreative, anche religiose, più capaci di costruire relazioni e comunità».
Dopo un primo riavvicinamento con la società sportiva, tra novembre e dicembre i volontari di Sant’Ignazio si sono messi in moto per capire come ricostruire un circolo funzionante.
«Fino alla fine degli anni Novanta – spiega Adriano Giuseppe Paccagnella – avevamo il bar, poi è stato chiuso. Al suo posto c’era una cappellina. Ma ora è tempo che ogni cosa torni al suo posto: il patronato a essere patronato, un luogo dove gli anziani possano giocare a carte e dove i bambini possano giocare con un calcetto e un ping pong».
Il bar del patronato per ora è aperto la domenica e il pomeriggio.
Non c’è molta affluenza, ma la speranza è che man mano si sparga la voce e sempre più persone della comunità scelgano il patronato come loro ritrovo abituale: «Abbiamo già richieste per le sale, dalle donne che fanno yoga a quelle che fanno l’uncinetto. Il via vai ci farà bene».
Nelle ultime settimane il Noi ha investito non solo sul bar, ma anche sui giochi per i bambini, dato che del vecchio bar di vent’anni era rimasto molto poco: «La parrocchia ora non ha soldi, e bisogna installare la lavastoviglie, cambiare i rubinetti, mettere tutto a norma. Per questo dobbiamo impegnarci». L’obiettivo è arrivare preparati alla festa del santo patrono, il 31 luglio, che coinciderà con i festeggiamenti per i 60 anni della parrocchia. La festa sarà parrocchiale, ma si spera in quell’occasione di raccogliere qualcosa per aiutare a risollevare le infrastrutture anche del patronato.
Paccagnella sa che sarà un percorso graduale: «Quando una cosa è morta da anni, non resuscita in pochi giorni. Stiamo cercando di recuperare animatori giovani, mentre per gli anziani penso che lo sforzo sarà molto meno gravoso».
Il Noi territoriale di Padova si è rivelato di grande aiuto per il nascente circolo Noi “Centro parrocchiale sant’Ignazio”: «Per noi ha significato un appoggio importante, non solo per la documentazione, ma anche per la formazione, per capire come si fanno bene le cose. Quando sei lontano dalle realtà associative hai bisogno di qualcuno che ti spieghi tutto, dagli aspetti più tecnici a come si gestiscono i rapporti con la comunità».
Ora, però, tocca ai giovani: «Puntiamo molto su di loro. Per ora non abbiamo molti ragazzi, e quelli che abbiamo sono piccoli. Intanto stanno facendo esperienza in altre parrocchie, poi, però, spero già dall’anno prossimo, saremo in grado di organizzare un grest tutto nostro. Questo ci permetterà di riattirare molte famiglie che adesso si rivolgono altrove».