"Poeti e profeti. Uomini e donne dal cuore in fiamme". Domenica 11 torna la Festa della missione
Sono le parole di padre David Maria Turoldo a fare da titolo all'edizione 2017 della Festa della missione della diocesi di Padova che si terrà nella sala polivalente Don Bosco a Padova nel pomeriggio di domenica 11 giugno. Un ricco programma in quattro momenti, con lo spettacolo "Il vangelo della gioia" di Marco Campedelli sull'esortazione apostolica Evangelii Gaudium e la celebrazione con il mandato ai giovani che, dopo essersi formati in questo anno pastorale, si apprestano a partire per le missioni diocesane e dei religiosi.
“Poeti e profeti” è il titolo della Festa della missione di quest’anno, che si terrà domenica 11 giugno dalle 15.30 nella sala polivalente Don Bosco a Padova (via San Camillo de Lellis 4). Il titolo, però, non si esaurisce qui: “Uomini e donne dal cuore in fiamme” completa il tema intorno a cui sono invitati a convenire animatrici e animatori missionari, amici e parenti dei missionari o anche solo simpatizzanti.
«Abbiamo fatto nostro – spiega Agostino Rigon del centro missionario diocesano – la forte invocazione di David Maria Turoldo: “Manda Signore, ancora profeti, uomini certi di Dio, uomini dal cuore in fiamme. E tu a parlare dai loro roveti sulle macerie delle nostre parole, dentro il deserto dei templi: a dire ai poveri di sperare ancora. Che siano ancora tua voce, voce di Dio dentro la folgore, voce di Dio che schianta la pietra”. Il vangelo ha bisogno di “uomini e donne dal cuore in fiamme”; di loro ha bisogno il nostro tempo, gli uomini e le donne del nostro tempo. Il nostro sogno è che, sempre più, siano numerosi i cristiani che escono dal tempo “poeti e profeti”: lucidi, liberi, intelligenti, scomodi, sorprendenti, appassionati, misericordiosi, capaci di rendere abitabile la nostra città e la nostra terra, capaci di mostrare il cuore di Dio. Mons. Tonino Bello provocatoriamente diceva: “Ci piace la tana. Ci terrorizza l’idea di rompere gli ormeggi, di spiegare le vele, di avventurarci in mare aperto. Di qui la predilezione per la ripetitività, l’atrofia per l’avventura, il calo della fantasia. Lo Spirito santo, invece, ci chiama alla novità, ci invita al cambio, ci stimola a ricrearci».
L’appuntamento di domenica 11 giugno, secondo un format scelto negli ultimi anni, si sviluppa come una festa ritmata dai seguenti momenti: narrativo (la memoria), testimoniale (la profezia), celebrativo (il mandato) e conviviale (la fraternità). «Dopo l’accoglienza, il saluto di don Gaetano Borgo e l’introduzione al tema della festa – continua Rigon – viene proposto lo spettacolo “Il vangelo della gioia” di Marco Campedelli con la compagnia Teatro mondo piccino-Nino Pozzo. È già la terza volta che coinvolgiamo Campedelli, autore teatrale che lavora con i burattini. Ci ha proposto uno spettacolo sul Concilio e un altro su Zaccheo. Quest’anno porta in scena l’Evangelii gaudium. Abbiamo iniziato l’anno pastorale proprio con gli incontri nel territorio sulla Evangelii gaudium – che riprenderanno in autunno in città e nel Veneziano – e concludiamo con lo stesso testo di papa Francesco, che viviamo come profetico e programmatico».
Nel secondo momento della festa, quello testimoniale, interverranno suor Lorena Ortiz (via Skype), comboniana attualmente in Uganda a servizio dei campi profughi che accolgono chi proviene dal Sud Sudan; Angela Onisto, ostetrica volontaria per sei mesi in Ecuador con un progetto legato ai comboniani; don Lucio Nicoletto (via Skype), fidei donum a Roraima, in Amazzonia.
E poi c’è il momento celebrativo. «Nel momento di preghiera guidato da don Leopoldo Voltan, vicario per la pastorale – spiega Sandra Zemignan del centro missionario diocesano – viene consegnato il mandato al gruppo di giovani, provenienti da diverse parti della diocesi, che durante l’estate vivrà un’esperienza missionaria. Provengono da diverse esperienze formative: “Viaggiare per condividere”, Gim, padri Giuseppini e Cappuccini. Andranno nelle missioni diocesane, ma anche di altri istituti religiosi missionari. Il mandato viene consegnato loro alla fine di un percorso che li porterà a vivere una breve esperienza estiva di contatto, visita, conoscenza con le missioni. Con questo momento vogliamo farli sentire parte di una chiesa che li invia in missione per questa breve esperienza. Abbiamo consegnato loro questo messaggio:
cercate di non partire solo a titolo personale, ma sentitevi inviati da una realtà a cui appartenete: parrocchia, associazione, movimento, gruppo... E, al rientro, sentitevi chiamati raccontare la vostra esperienza. Perché la missione è questa circolarità».
Per informazioni: www.centromissionario.diocesipadova.it