Quero Schievenin: Emanuela Mondin parte per il Messico come laica fidei donum
Educatrice professionale, ha vissuto per quattro mesi in Perù. Domenica 6 novembre riceve il mandato missionario dal vescovo di Belluno Feltre mons. Renato Marangoni. «Vivo questa opportunità come un dono».
Ha 52 anni, è della parrocchia di Schievenin, unità pastorale Conca del Piave, diocesi di Padova in territorio bellunese, e domenica 6 novembre alle ore 15 presso la chiesa dei Salesiani di Belluno riceve il mandato missionario dal vescovo di Belluno Feltre, mons. Renato Marangoni. Emanuela Mondin è educatrice professionale, da sempre impegnata nel sociale, ha vissuto quattro mesi in Perù e il 23 novembre partirà per il Messico come laica fidei donum per tre anni.
«La partenza per il mondo della missione - afferma don Alessio Cheso, parroco di Schievenin - è sempre importante e significativa per una comunità, è un dono e una grazia e diventa anche un impegno perché bisogna sostenere con la preghiera la persona che fa questo servizio per la chiesa». La parrocchia di Schievenin la festeggerà domenica 13 con la celebrazione eucaristica alle ore 10.45 con la presenza di don Luigi Canal, della diocesi di Belluno Feltre.
«Nel 2011 ho vissuto una prima esperienza in Perù - racconta Emanuela Mondin - come volontaria. Mi avevano offerto un lavoro, ma sono figlia unica, mia mamma era mancata nel '79 e avevo solo il papà. Ho preferito tornare. Mio padre è mancato il 6 marzo scorso e la sua morte ha provocato un vuoto in me. Mi sono resa conto che avevo una vita troppo autoreferenziale. Mi piaceva tutto: il mio lavoro di educatrice, la mia bella casa, l'importante rete di relazioni che ho, le adorate montagne. Amavo ogni aspetto della mia vita, ma senza mio padre ho iniziato a sentire un senso di inutilità e mi sono posta delle domande. L'esperienza in Perù mi ha insegnato la bellezza del dare a chi ha meno e così ho deciso di dedicare il mio tempo e la mia professionalità agli altri».
A Guadalajara, in Messico, andrà in una struttura che accoglie ben trentotto bambini (otto dei quali neonati) abbandonati o abusati. A Quero Schievenin ha lavorato in strutture di accoglienza per tossicodipendenti, ma anche con persone con disturbo psichico e fisico, con bambini e anziani. Ha svolto volontariato a Feltre con persone tossicodipendenti e ha lavorato quattro anni e mezzo nella casa di cura per anziani di Quero.
«Molti mi dicono che sono brava a fare questa scelta e partire - conclude - Ma il tutto nasce da un bisogno, ci tengo a sottolinearlo. Vivo questa opportunità come un dono e da quando ho avuto questa possibilità il mio sentire è cambiato. Ora sono felice e sono certa che riceverò molto di più di quello che potrò dare. Mi sento fortunata e ogni giorno ringrazio il Signore per questa opportunità».