Una passeggiata per scoprire l'arte urbana nell'Arcella
Padova è una città ricca d'arte e l’Arcella, in particolar modo, è l’incontro di due realtà che si intrecciano per le strade: il graffitismo e la street art. Due ragazzi hanno deciso di organizzare una serie di passeggiate per avvicinare la cittadinanza alla cultura dell'arte urbana per superare stereotipi e pregiudizi
Poco prima di scendere dal cavalcavia Borgomagno ed entrare nel quartiere Arcella, che sia col tram o a piedi o con la bici, sul lato destro è possibile osservare, su due finestre murate dell’edificio, una scritta spigolosa realizzata con spray che gioca sulla tridimensionalità e sulle sfumature di giallo, rosa e bianco. Poco più avanti, un’opera simile, stesso stile, colori differenti, questa volta su un cancello, mentre sulla sinistra più in là, una vistosa mano, realizzata con lo stencil, punta l’indice verso il cielo: volgendo lo sguardo tra le vie di Padova è possibile imbattersi in numerosi spunti colorati che contrastano la monocromia dei palazzi e del cemento. L’Arcella, in particolar modo, è l’incontro di due mondi artistici che si intrecciano per le strade e a volte si scontrano: il graffitismo e la street art.
Un tessuto ricco di trame e di artisti cresciuti proprio a Padova prima di girare il mondo ed essere apprezzati e stimati dai numerosi appassionati. Ma il paradosso è che i loro murales, tutt'oggi ancora presenti in città, non vengano riconosciuti dai residenti: così due ragazzi della crew Mca (Metro colors academy) hanno pensato di creare un dialogo tra arte e cittadinanza nella forma più spontanea possibile, attraverso una serie di passeggiate “divulgative”. Per passione e per rispetto della cultura urbana padovana, hanno organizzato, da dicembre a marzo, quattro incontri in diverse zone della città: dopo la prima tappa alla scoperta dell’illustre Kenny Random e del suo magico alter ego nero col cappello, il tour “Padova writing&street art” ha fatto sosta nell'Arcella, vera e propria fucina del graffitismo.
Con l’intento di educare i cittadini a distinguere il tocco artistico dall'atto vandalico, lungo un percorso che si snodava tra Tiziano Minio, via Ticino e il cortile interno della parrocchia della Santissima Trinità, i ragazzi della Mca hanno raccontato aneddoti, storie e stili che si celano dietro alle cosiddette “hall of fame”, lunghe murate con le opere di writers come Boogie, Orion, Yama, Peeta e Joys, appartenenti allo storico gruppo padovano Ead. Tra gli sguardi e le foto di molti curiosi, il tour è passato per via Tunisi prima di fermarsi alle spalle del Mappaluna, luogo dove nell'estate 2005 si è svolto il primo “Meeting of styles” in Italia, prestigioso raduno di artisti mondiali, ulteriore conferma della vitalità della città veneta.
«L’Arcella è una palestra del writing, qui è lo sport più diffuso – dice scherzando Crys della crew Mca – E’ la disciplina storica di Padova: abbiamo anche provato a fare rap ma è stata una parentesi brutta, i testi era anche decenti, ma il modo era pessimo. Con “Padova writing&street art” abbiamo provato a far capire ai cittadini cos'è realmente l’arte urbana andando oltre pregiudizi e stereotipi negativi».