Funerali Papa Francesco: card. Re, “per lui la Chiesa è una casa per tutti”, “innumerevoli gesti in favore dei rifugiati e profughi”
“Filo conduttore della sua missione è stata la convinzione che la Chiesa è una casa per tutti; una casa dalle porte sempre aperte”.

Lo ha sottolineato il card. Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, nell’omelia per i funerali di Papa Francesco in piazza San Pietro. “Ha più volte fatto ricorso all’immagine della Chiesa come ospedale da campo dopo una battaglia in cui vi sono stati molti feriti”, ha proseguito: “una Chiesa desiderosa di prendersi cura con determinazione dei problemi delle persone e dei grandi affanni che lacerano il mondo contemporaneo; una Chiesa capace di chinarsi su ogni uomo, al di là di ogni credo o condizione, curandone le ferite”. “Innumerevoli sono i suoi gesti e le sue esortazioni in favore dei rifugiati e dei profughi”, l’omaggio del porporato: “Costante è stata anche l’insistenza nell’operare a favore dei poveri”. Poi la rassegna dei 47 “faticosi viaggi apostolici”, a cominciare da Lampedusa, passando per Lesbo, fino alla messa al confine tra il Messico e gli Stati Uniti, in occasione del suo viaggio in Messico. Secondo Re, “resterà nella storia in modo particolare quello in Iraq nel 2021, compiuto sfidando ogni rischio in quel momento. Quella difficile visita apostolica è stata un balsamo sulle ferite aperte della popolazione irachena, che tanto aveva sofferto per l’opera disumana dell’Isis”. Con la visita apostolica del 2024 a quattro nazioni dell’Asia-Oceania, infine, il Papa ha raggiunto “la periferia più periferica del mondo”.