Giallo tutto d’un fiato dal romanzo Harlan Coben
Su diretta da David Moore, dal romanzo Harlan Coben. Nel cast Michelle Keegan, Richard Armitage e Joanna Lumley
Page-Turner. È quello che si dice di un libro, soprattutto di matrice giallo-crime, quando i tanti colpi di scena impediscono pause al lettore: una lettura tutta d’un fiato. Lo stesso accade anche per le serie Tv, con il cosiddetto fenomeno del “binge-watching”, ossia divorare tutti gli episodi sino alla conclusione. Una tecnica che le grandi piattaforme conoscono bene, Netflix in testa, dato che tende a rilasciare integralmente le proprie serie e miniserie Tv offrendo un’esperienza “immersiva”. È quanto è avvenuto nel 2023, ad esempio, con la serie rivelazione “The Night Agent”, crime ad alta tensione nelle stanze del potere a Washington. Creata da Shawn Ryan (“The Shield”, “S.W.A.T.”) e tratta dal romanzo di Matthew Quirk, la serie si è posizionata subito al vertice della classifica del colosso streaming risultando una delle più viste. Molto simile al tracciato di “The Night Agent” è “Un inganno di troppo” (“Fool Me Once”), dal 1° gennaio su Netflix, dove ha sbaragliato la concorrenza, compreso l’atteso spin-off “Berlino”.
Tutto per la verità. Inghilterra, Maya è una ex pilota militare sposata con Joe e madre della piccola Lily. La sua vita viene sconvolta da una serie di tragedie: davanti ai suoi occhi viene ucciso a colpi di arma da fuoco il marito, senza apparente motivo; anche la sorella Claire viene assassinata in circostanze poco chiare. Cercando di rimettere insieme i pezzi della propria esistenza, Maya si accorge che tali avvenimenti sembrano legati…
Pros&Cons. Alla base di “Un inganno di troppo” c’è un romanzo firmato dallo statunitense Harlan Coben, che negli ultimi anni ha visto adattare molte delle sue creature di carta, in particolare “The Stranger” (2020), “Svaniti nel nulla” (2021) e “Stay Close” (2021). A dirigere “Un inganno di troppo” è David Moore, a firmare il copione Daniel Brocklehurst, forte del successo ottenuto appunto con “The Stranger”. Chiaro punto di forza della serie sono i continui colpi di scena, lampi narrativi disseminati in ogni episodio, che aiutano ad agganciare lo spettatore. È lo stesso meccanismo messo in campo per “The Night Agent”, solo che lì l’azione poggia su due protagonisti in fuga con uno sconfinamento sentimentale, mentre qui a dominare la scena è solo l’ex militare Maya, costretta a districarsi tra dolori, depistaggi, inganni e assalti, compresi inoltre traumi psicologici che affiorano dal passato. Il racconto corre veloce, serrato, appassionante, una velocità per certi versi anche furba, capace di coprire le imperfezioni della scrittura e della struttura narrativa: alcune soluzioni appaiono infatti forzate e inverosimili. Infine, a corroborare il tutto sono una valida messa in scena con atmosfere “british” e personaggi adeguatamente cesellati: tra i protagonisti Michelle Keegan, Richard Armitage, Adeel Akhtar, Dino Fetscher e Joanna Lumley. Nel complesso, “Un inganno di troppo” è una serie che funziona nell’obiettivo (basico) che si pone, intrattenere con quel giusto mix di thriller un pubblico di appassionati (ma non solo) in cerca di evasione. Serie complessa, problematica.