Addio a Franco Battiato, "straordinario uomo di pace"
Il concerto a Baghdad e la musica "speciale" del maestro nel ricordo di Un ponte per. "Le note rompevano gli steccati, attraversavano il muro dell’odio, unendo con la musica i popoli. Ancora oggi quando incontriamo i musicisti iracheni di quel concerto ci chiedono di portare il loro ringraziamento"
“Ricordiamo in Franco Battiato un grande e geniale artista ma anche uno straordinario uomo di pace che non esitò ad usare il suo prestigio e notorietà per violare l’embargo insensato contro il popolo iracheno". "Era il 4 dicembre 1992 - raccontano in una nota i due co-presidenti di Un Ponte Per Alfio Nicotra e Angelica Romano - e l’Iraq e il suo popolo erano messi all’indice dalla Comunità internazionale. Ci chiese di collaborare ad un suo sogno, quello di tenere un concerto a Baghdad. Ci parve subito una idea bellissima e mettemmo a disposizione ogni nostro contatto e forza affinché il concerto si tenesse. Senza la sua ferma volontà non ci saremo mai riusciti”.
“Fu un concerto emozionante, bellissimo – proseguono – in Italia fu trasmesso in diretta dal Teatro nazionale di Baghdad da Videomusic. Le note rompevano gli steccati, attraversavano il muro dell’odio, unendo con la musica i popoli. Battiato stesso , non nascondendo la propria emozione, la commozione dei musicisti iracheni privati, a causa dell’embargo, di spartiti, ance e corde per violini. Lo stesso pianoforte del concerto venne accordato a 440 invece che a 442 per paura che saltasse tutto. Ancora oggi quando incontriamo i musicisti iracheni di quel concerto ci chiedono di portare il loro saluto e ringraziamento a questo grande maestro.”
“La sua era una musica speciale – concludono Romano e Nicotra – ponte tra culture e al tempo stessa meticcia. C’era tanto Mediterraneo e mondo arabo nelle sue note”.