Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica: nella cinquina finalista della XIX edizione Cristianini, Lucifredi, Crucianelli, Lingiardi e Pompei
Selezionata, il 21 marzo, la cinquina finalista della 29esima edizione del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica: “Machina Sapiens” di Nello Cristianini, “Troppi” di Alfonso Lucifredi, “Storia naturale del tatto” di Laura Crucianelli, “Corpo, umano” di Vittorio Lingiardi, “Razze Umane” di Michele Pompei.

La seduta è stata introdotta dall’assessore alla Cultura del Comune di Padova, Andrea Colasio, e dal successivo intervento della presidente di giuria, Maria Francesca Matteucci, professoressa emerita di Astrofisica all’Università di Trieste e socia nazionale dell’Accademia dei Lincei. Hanno partecipato all’evento, in qualità di giurate/i: Silvia Bencivelli, giornalista scientifica, scrittrice, autrice e conduttrice radiotelevisiva, Piero Bianucci, scrittore e giornalista scientifico, Clara Caverzasio, giornalista e comunicatrice scientifica, Davide Coero Borga, volto di Rai Cultura, Roberta Fulci, redattrice e conduttrice di Radio3Scienza, Sergio Pistoi, autore e giornalista scientifico, Domenico Pitrelli, direttore del Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste, Massimo Polidoro, giornalista e scrittore, uno dei fondatori del Cicap, Simona Regina, giornalista scientifica Radar Radio Rai Fvg, e Andrea Vico, giornalista e divulgatore scientifico. Andrea Colasio: «Continua la grande tradizione del Premio Galileo, oramai stabilmente inserito tra gli eventi più importanti ed autorevoli della promozione e valorizzazione della letteratura di divulgazione scientifica. È certamente il Premio più significativo in Italia per la grande partecipazione di editori, dalle grandi case editrici ai piccoli editori indipendenti, e ha contribuito in tutti questi anni ad una crescita della letteratura scientifica che non è più considerata un genere di nicchia. Importanti scienziati e ricercatori hanno iniziato a raccontare il fascino, la bellezza e l’importanza della scienza, catturando l’attenzione anche delle generazioni più giovani e contribuendo al rafforzamento di una cultura scientifica da parte del grande pubblico, quanto mai importante in un'epoca di fake news, se non addirittura di negazione dei principi fondativi della scienza stessa». Maria Francesca Matteucci: «Sono felice di aver partecipato per la terza volta alla giuria che seleziona la cinquina di libri finalisti per il premio Galileo, che si prefigge di selezionare il miglior libro di divulgazione scientifica. Una corretta divulgazione scientifica è importantissima, soprattutto in questi tempi dove sul web dilagano false informazioni insieme a quelle vere, ed è pertanto fondamentale saper distinguere. Molti erano i libri in gara e molti erano di alto livello. La selezione, molto rigida (da 82 a 5 libri), è avvenuta questa mattina e si è conclusa con la selezione di testi molto interessanti ed istruttivi. Uno tratta di intelligenza artificiale, uno del sovraffollamento del nostro pianeta, uno della storia evolutiva del tatto, il nostro senso più importante, uno del corpo umano ed uno dell’inconsistenza del concetto delle razze umane. Questi libri ora verranno letti da studenti universitari e liceali che decreteranno il libro vincitore del Premio Galileo2025».Il Premio entra ora nel vivo: toccherà alla Giuria popolare, costituita da 100 studenti universitari e da 10 classi quinte di scuola secondaria di secondo grado provenienti da tutta Italia, leggere nei prossimi mesi le cinque opere finaliste e votare il libro vincitore, che sarà proclamato il 21 novembre, nell’aula magna di Palazzo del Bo. Nell’attesa di conoscere la classifica finale di questa edizione, il pubblico è invitato a partecipare agli eventi di presentazione dei cinque libri finalisti previsti a Padova. Gli autori finalisti presenteranno le loro opere sabato 10 maggio, in una giornata loro dedicata nella cornice del Galileo Festival della Scienza e Innovazione. I Fìfinalisti saranno nuovamente in città in occasione degli eventi finali del premio: giovedì 20 novembre, nell’auditorium del centro culturale Altinate San Gaetano, per una presentazione dei loro libri rivolta in particolare agli studenti della Giuria popolare e venerdì 21 novembre per la cerimonia di premiazione nell’aula magna dell’Università.
La cinquina finalista: autori e opere Nello Cristianini, “Machina Sapiens” (Il Mulino) Autore: Professore di Intelligenza artificiale, all’Università di Bath (Regno Unito), Nello Cristianini ha condotto la sua carriera accademica interamente all’estero, dedicandola a tutti gli aspetti dell’Intelligenza Artificiale, dalla teoria statistica del machine learning fino alla traduzione automatica, all’analisi dei social media, e alle implicazioni sociali del suo uso. Dopo la Laurea in Fisica a Trieste, ha conseguito un Master alla University of London, e un PhD alla University of Bristol, per poi diventare professore di statistica alla University of California, Davis, e infine Professor of Artificial Intelligence alla University of Bristol.È co- autore di due libri fondanti sulla teoria statistica del machine learning, e di un testo di bioinformatica, e di molti articoli scientifici su diversi aspetti dell’AI. Da molti anni studia anche le implicazioni etiche e sociali dell’Intelligenza Artificiale, tenendo la prestigiosa STOA lecture del 2017 al Parlamento Europeo su questi temi. Con il Mulino ha già pubblicato «La scorciatoia» (Il Mulino, 2023). Scheda libro: Le macchine possono pensare? Questa domanda inquietante, posta da Alan Turing nel 1950, ha forse trovato una risposta: oggi si può conversare con un computer senza poterlo distinguere da un essere umano. I nuovi agenti intelligenti come ChatGPT si sono rivelati capaci di svolgere compiti che vanno molto oltre le intenzioni iniziali dei loro creatori, e ancora non sappiamo perché: se sono stati addestrati per alcune abilità, altre sono emerse spontaneamente mentre leggevano migliaia di libri e milioni di pagine web.È questo il segreto della conoscenza, ed è adesso nelle mani delle nostre creature? Cos'altro può emergere, mentre continuiamo su questa strada?Dopo il successo de «La Scorciatoia», Cristianini ci regala un altro magnifico libro, in cui racconta le idee alla base di questa nuova tecnologia e della nuova epoca che ci attende. Machina sapiens racconta le idee alla base di una tecnologia destinata a cambiare il mondo.
Un saggio scritto come un thriller che ci cattura dalla prima all’ultima pagina perché, se la peggior paura è da sempre quella dell’ignoto, la cura è, da sempre, la conoscenza Alfonso Lucifredi, “Troppi” (Codice Edizioni) Autore: Alfonso Lucifredi, Naturalista e giornalista scientifico, ha scritto di scienze, natura e viaggi per riviste italiane e internazionali. Ha creato mostre, documentari, conferenze ed eventi per i più importanti festival scientifici italiani. È tra i fondatori della rivista online “Radar Magazine”, e dal 2024 è responsabile della comunicazione per una fondazione che si occupa di protezione della biodiversità. Da alcuni anni porta in giro per l’Italia monologhi teatrali sui grandi naturalisti del passato. Ha scritto e tradotto libri di divulgazione dedicati a natura, esplorazioni e storia della scienza. Scheda libro: Nel dibattito su sostenibilità ambientale, esaurimento delle risorse naturali, inquinamento e crisi climatica – in sintesi, sul futuro del pianeta – sembra che il nodo centrale sia sempre la ricerca dei responsabili e di chi dovrà accollarsi il peso della transizione ecologica, e che venga esclusa da qualunque ragionamento la radice profonda del problema, la domanda che nessuno vuole affrontare: siamo troppi su questo pianeta? Il tema della sovrappopolazione è stato sì affrontato negli ultimi decenni, ma sempre accompagnato da previsioni catastrofiche e toni apocalittici. Si tratta invece di un argomento delicato, sfaccettato, che presenta risvolti in ogni ambito dell’attività umana (sociale, economica, politica) e talvolta sorprese inaspettate. Alfonso Lucifredi ha quindi deciso di intervistare demografi, climatologi, economisti, giornalisti, medici, biologi e anche il fondatore del Movimento per l’Estinzione Umana Volontaria. Perché il problema non sarà domandarsi se arriveremo a dieci miliardi di persone, dato che con ogni probabilità raggiungeremo questo traguardo, ma quale sarà il modo migliore per raggiungerlo. Cercando di non lasciare nessuno indietro.
Laura Crucianelli, “Storia naturale del tatto” (Utet) Autore: Laura Crucianelli è assistant professor al Dipartimento di Psicologia della Queen Mary University of London, dove coordina il corso di Neuroscienze cognitive e affettive. Ricercatrice affiliata presso la University College London e il Karolinska Institutet di Stoccolma, questo è il suo primo libro. Scheda libro: «Il tatto viene prima della vista, prima della parola», scrive Margaret Atwood nel suo romanzo L’assassino cieco. «È la prima lingua e l’ultima, e dice sempre la verità.» La nostra biologia lo conferma. Il tatto è il senso attraverso cui incontriamo il mondo e l’ultimo a lasciarci quando siamo alle soglie della morte. Dei cinque sensi è il più pervasivo e si manifesta con modalità profondamente diverse tra loro. Ci informa sulle forze fisiche che agiscono su di noi, come temperatura e pressione, ci permette di stabilire un contatto significativo con gli altri. Ma, soprattutto, con il tocco delle nostre mani siamo in grado di esprimere e trasmettere emozioni: nessun altro senso, infatti, ha i poteri benefici di una carezza amorevole verso un figlio o un partner, che lo rendono fondamentale nella formazione della nostra identità. Eppure, anche per questo il tatto è il senso che più di tutti modula i suoi limiti sulle convenzioni morali. Nel tempo il nostro modo di rapportarci agli altri è andato modificandosi costantemente e il tatto è diventato insieme strumento di trasformazione e lente attraverso cui leggere la società. Basti pensare a come sono cambiati gli scambi fisici dopo il #MeToo o il Covid: l’inserimento della distanza sociale, la limitazione delle strette di mano e il divieto di abbracciarsi, o ancora il riconoscimento del tatto come strumento coercitivo e destabilizzante. In questa singolare Storia naturale del tatto Laura Crucianelli, neuroscienziata e docente universitaria, miscela la sua esperienza di ricerca clinica e le sue letture, gli studi di psicologia e l’attualità, costruendo il sorprendente e inedito ritratto del primo senso, il più sottovalutato.
Vittorio Lingiardi, “Corpo, umano” (Einaudi) Autore: Vittorio Lingiardi è psichiatra e psicoanalista, è professore ordinario di Psicologia dinamica alla facoltà di Medicina e psicologia della Sapienza Università di Roma e Senior Research Fellow della Scuola Superiore di Studi Avanzati Sapienza (Ssas). Dal 2000 al 2024 è stato presidente della Society for Psychotherapy Research - Italy Area Group (Spr-Iag). Nel 2018 ha ricevuto il Premio Musatti della Società Psicoanalitica Italiana, nel 2020 il Research Award della Society for Psychoanalysis dell’American Psychological Association, nel 2023 il Sigourney Award, nel 2024 il Premio per la divulgazione scientifica dell’Associazione Italiana di Psicologia. Collabora con «la Repubblica» e «La Stampa», «il venerdí» (dove dal 2015 tiene la rubrica «Psycho» su cinema e psicoanalisi) e «d di Repubblica». Scheda libro: Autobiografico e psicoanalitico, medico e immaginifico, questo libro concepito in tre stanze – il corpo ricordato, il corpo dettagliato, il corpo ritrovato – ci accompagna in un viaggio avventuroso all’interno del corpo, celebrando la sua fisicità senza separarla dalla sua poetica. Il sangue e le cellule, i simboli e i ricordi. Con le spiegazioni della scienza, le immagini dell’arte, le parole della letteratura, Vittorio Lingiardi racconta la vita del corpo che è «il nostro io, ma anche il primo tu». Nella sua pratica clinica, nell’esercizio della cura, ne ha ascoltati molti, di corpi. La ricerca del contatto e dell’attaccamento, il tumulto dell’adolescenza, l’esperienza della malattia, il risveglio del desiderio, le metamorfosi del genere. Ma anche i sintomi e i silenzi: il taglio sulle braccia che attenua il dolore mentale; le ossa appuntite dell’anoressia; i muscoli gonfi della vigoressia; lo sguardo dismorfico che vede un difetto dove non c’è; il panico che simula l’infarto. Il nostro corpo ci segue e ci accompagna, sa consolarci, può essere nemico. È un laboratorio alchemico capace di apparizioni infinite: anatomico, fisiopatologico, sociale, politico, religioso, estetico, nudo, vestito, danzante, energico, stanco. Corpo, umano è un’evocazione, una ricostruzione idiosincratica e incantata. Dove pagina dopo pagina, organo dopo organo, affiora la consapevolezza che, anche quando rischia di svanire, l’unico modo per ritrovare il corpo è raccontarlo.
Michele Pompei, “Razze umane” (Scienza express) Autore: Michele Pompei, già giornalista, regista, autore e conduttore radiofonico, ha collaborato con le edizioni bolognesi di Repubblica e Corriere della Sera occupandosi di cultura e società. Scheda libro: Da diversi decenni la comunità scientifica afferma che è scorretto parlare di razze umane. Nonostante ciò, si continua a far riferimento a esse nei contesti più diversi: carte costituzionali, dizionari, questionari e formulari di ogni specie. Se la genetica è netta nel sostenere che le razze umane non esistono, la società e le istituzioni sembrano esserlo molto meno. Daremo conto di questo cortocircuito, raccontando anche la genesi e la storia delle razze umane e il fondamentale contributo che la scienza ha fornito per porre fine al lungo inganno della loro esistenza e legittimità.
Sito web: www.premiogalileo.eu