10.000 Ore di Solidarietà: oltre 250 giovani protagonisti della nona edizione
Sabato 22 marzo si è svolta sui territori delle province di Padova e Rovigo la 9^ edizione del progetto “10.000 Ore di Solidarietà”, un’iniziativa promossa e organizzata dal Centro Servizio Volontariato di Padova e Rovigo, con il patrocinio dei Comuni di Padova e di Rovigo, della Chiesa di Padova – Ufficio diocesano pastorale dei giovani e del progetto “Impariamo a Sognare” e la collaborazione della Pastorale Giovanile – Diocesi di Adria e Rovigo. L’obiettivo è stato quello di offrire a giovani ragazze e ragazzi tra i 18 e i 30 anni la possibilità di vivere la solidarietà e di mettersi in gioco per il bene comune in modo immersivo e coinvolgente.

L’edizione 2025 ha visto coinvolti 22 Enti del Terzo Settore: AIAS Padova Aps, Sine Modo Aps, Fondazione Opere del Santo ETS Villaggio Sant’Antonio, Xena Centro Scambi e Dinamiche Interculturali, V.A.d.A. Civitas Vitae, OPSA, IASI Pronto Anziano Padova Odv, ALICE per i DA Odv, Asd Rovinassi Solidali Rugby Old Aps, Retake Padova, Associazione Comunità Emmaus Padova Odv, Aps Play, Equality Cooperativa Sociale, Ass. Rosagala Odv, AFI – Ass. delle Famiglie Monselice, Let’s Talk Aps, La Fattoria Volante, Mosaico Friends Adria Odv, Centro Aiuto alla Vita Rovigo, Croce Rossa Italiana Rovigo, Comitato Provinciale Unicef Rovigo e Società Dante Alighieri. Le ragazze e i ragazzi coinvolti, provenienti da diversi istituti scolastici e centri parrocchiali, sono stati oltre 250. Per gli enti che hanno accolto i giovani,l’iniziativa si è dimostrata un’interessante opportunità di apertura a nuovi potenziali volontari.
Le iniziative proposte ai giovani sono state numerose e diverse tra loro: attività volontariato ambientale e pulizia di spazi verde pubblici, accompagnamento e sostegno a persone anziane, trascorrendo insieme a loro del tempo di qualità, visite guidate presso diversi reparti ospedalieri, attività ricreative e di socializzazione con persone con disabilità, attività di mappatura e scoperta del territorio presso la Casa di Quartiere Cave.
Coinvolti anche i Territori Solidaria 2025 Rubano e Adria. A Rubano, i ragazzi e le ragazze partecipanti sono stati chiamati a cimentarsi in una “sfida” sportiva con persone con disabilità motoria sotto la guida dei veterani della Asd Rovinassi Solidali Rugby Old Aps. Ad Adria i giovani coinvolti hanno potuto partecipare attivamente alle attività quotidiane dell’associazione Mosaico Friends, il cui obiettivo è la valorizzazione delle capacità e dell’autonomia di persone con disabilità, e della associazione Let’s Talk.
Molti dei giovani coinvolti hanno avuto anche l’opportunità di riflettere su un tema profondo e importante: grazie allo spettacolo teatrale “Ti racconto le mafie”, realizzato sabato, nel tardo pomeriggio, presso Barco Teatro a Padova, si sono approfondite le peculiarità di ogni mafia, chiarendone origini, struttura, modalità di azione, in particolare per quanto riguarda le capacità di infiltrazione, i meccanismi di affiliazione, il ruolo delle donne nei diversi traffici. Le ragazze e i ragazzi partecipanti hanno riflettuto su ciò che la società civile può fare per contrastare il crimine organizzato.
«Ed anche la nona edizione di “10.000 Ore di Solidarietà” è stata un successo - ha dichiarato il presidente del CSV di Padova e Rovigo Luca Marcon – perché è riuscita a catalizzare l’attenzione di tantissime ragazze e ragazzi, dimostrandosi un progetto molto apprezzato dalle associazioni, che hanno risposto con entusiasmo a questa opportunità di apertura a nuovi volontari. L’iniziativa, inoltre, promuove e riconosce l’impegno dei giovani, dando loro occasioni per applicare e sviluppare le loro competenze».
«10.000 Ore di Solidarietà – spiega la vicepresidente Marinella Mantovani – incoraggia il lavoro di gruppo e a stretto contatto con persone in condizioni di fragilità sociale, promuovendo la collaborazione, l’accoglienza e la multiculturalità. Siamo davvero felici che questa iniziativa raccolga, anno dopo anno, un numero crescente di giovani e di associazioni che decidono di aprire le proprie sedi e le proprie attività per accogliere nuove e giovani forze in grado di dare un aiuto concreto ai bisogni del territorio».