Mosaico

Silvia Stilli, portavoce dell'Associazione delle ong italiane, commenta la lettera di risposta che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha inviato alle associazioni del Terzo settore, preoccupate per l'impatto che l'emergenza coronavirus avrà sulla prosecuzione dei programmi

L’impegno nella sanità e l’assistenza con le Misericordie, nella donazione di sangue e organi con Avis e Aido, nell’arte con il Fai e il Touring club: nella ricerca promossa da CSVnet e Centro studi Medì le 5 reti raccontano come hanno accolto l’impegno gratuito degli stranieri

Da Milano a Catania la ricerca “Volontari inattesi”, promossa da CSVnet, offre una mappatura esauriente dei rapporti tra i nuovi protagonisti dell’impegno gratuito e le realtà associative locali in cui operano (e che a volte hanno fondato)

Ci sono anche i promotori della propria crescita, gli altruisti e gli intermediari: la classificazione delle persone di origine straniera coinvolte nell’impegno sociale gratuito emergenti dalla ricerca “Volontari inattesi”, condotta sul campo da CSVnet e Centro studi Medì

Dall’esperienza del lockdown il Centro di servizio per il volontariato di Vicenza sta realizzando risposte nuove ed efficaci per permettere alle associazioni di continuare a erogare i propri servizi: sicurezza sanitaria, digitalizzazione, raccolta fondi e comunicazione sono gli ambiti individuati.

Le infestazioni da bostrico nei boschi veneti causate dai postumi della tempesta Vaia di fine 2018 sono sotto i riflettori di un progetto di monitoraggio regionale. Veneto agricoltura ha posizionato 70 trappole nel Bellunese, 15 nel Trevigiano e altrettante nel Vicentino per il bostrico dell’abete e altre 15 trappole in provincia di Belluno per il monitoraggio del bostrico del pino.

«In questi mesi abbiamo capito una volta in più quanto l’agricoltura sia importante: agricoltori, allevatori, pescatori hanno continuato a lavorare e a produrre cibo per tutti. Ma l’intero comparto ha ugualmente sofferto la forzata chiusura di mercati nazionali e internazionali, ristoranti e bar, hotel, agriturismi, mense, ristorazione collettiva, scontando cali di fatturato, a seconda delle filiere, dal 30 al 90 per cento. Alcune filiere agricole e della pesca sono state completamente azzerate. In Veneto gli imprenditori, e in particolare quelli che realizzano prodotti di qualità, hanno perso circa 500 milioni al mese nel periodo del lockdown. A queste realtà produttive vogliamo dire grazie, ma soprattutto dobbiamo garantire la possibilità di continuare a lavorare e a mantenere gli standard di eccellenza».

Con il “lockdown” si sono azzerate le richieste della ristorazione e il prezzo è crollato. Per i produttori, però, tale calo non è giustificato. Cia Padova propone incentivi statali per chi acquista il latte made in Italy, il primo passo ora però è fare rete tra allevatori per spuntare un equo prezzo e non lavorare ancora in perdita

Una produzione leggermente inferiore al 2019, ma uve sane ovunque nel Veneto. Sui Colli euganei la siccità primaverile ha avuto un lato positivo nella minore presenza di patologie