Riscoprire Betlemme, al cuore della Natività. Il libro di Antonio Musarra "I magi e la stella"

“E tu, Betlemme… non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te uscirà un capo, che sarà il pastore del mio popolo, Israele” (Mt 2,6). Con queste parole il vangelo di Matteo ci introduce al mistero del Natale: un Dio che si fa uomo, nascendo in povertà in una grotta, nell’ultima delle città di Giuda. Un paradosso che continua a interrogare il cuore umano, spingendolo a cercare quella luce che, contro ogni ombra, ancora splende.

Riscoprire Betlemme, al cuore della Natività. Il libro di Antonio Musarra "I magi e la stella"

Nel suo libro I magi e la stella, viaggio a Betlemme (Il Mulino 2024, 327 pagine, 30 euro), lo storico Antonio Musarra ci conduce proprio in quel luogo così denso di storia, fede e dolore: Betlemme, “casa del pane” culla del re Davide, sepoltura della matriarca Rachele e, soprattutto, luogo della nascita di Gesù. Quella Betlemme che è oggi simbolo universale della speranza ma anche crocevia di conflitti, e che nelle sue strade sente ancora risuonare il grido dei più piccoli, come ricorda l’autore dedicando il suo volume “a tutti i morti innocenti, di qualsiasi partito, lingua, religione, cultura”.

La Basilica della Natività, con l’iscrizione “Hic natus est”, segna il luogo della nascita di Cristo. Questo spazio sacro, in cui la spiritualità si intreccia con l’arte, è stato testimone di secoli di contese, ma anche di una profonda tensione verso il divino. La sua storia ci parla di conflitti e riconciliazioni, di pellegrini medievali e credenti di ogni tempo che qui cercano un rinnovamento spirituale.

Musarra ci invita a ripercorrere le radici del Natale, mettendo in luce il significato spirituale della nascita di Gesù. Tra le pagine emerge la figura di Francesco d’Assisi, che, nella semplicità del presepe di Greccio, svela il cuore del mistero natalizio: un Dio che si svuota di sé per farsi dono. 

Anche la storia dei magi si intreccia con questa narrazione: uomini in cammino, guidati dalla luce della stella, simbolo della ricerca umana di Dio. Le loro reliquie, trasferite in Occidente (prima a Milano e poi a Colonia), contribuiscono alla costruzione simbolica di un Natale che supera le barriere culturali e religiose, parlando al cuore di tutti.

In un tempo frammentato e spesso dominato dal caos, Betlemme continua a essere un faro. Ci invita a fermarci, a riscoprire quel senso di umanità profonda che unisce. Nel silenzio della grotta, tra le ombre della storia, si accende la luce che trasforma il cuore: un Dio fatto bambino, che si dona per amore.

Così, il messaggio di Betlemme resta un invito eterno a lasciarsi toccare da quella luce che illumina ogni oscurità, a riscoprire l’essenziale e ad accogliere il dono più grande: la speranza.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)