Perché Gesù è chiamato nuovo Adamo? Dove Adamo ha fallito, portando la morte, Gesù ha trionfato, portando la vita
Mentre Adamo ha peccato, portando la morte e la separazione da Dio, Gesù, il "nuovo Adamo", ha vissuto una vita senza peccato e con la sua risurrezione ha vinto la morte

Gesù è chiamato “nuovo Adamo” principalmente per il ruolo che svolge nella redenzione dell’umanità, in contrapposizione al primo Adamo, il quale con il suo peccato originale ha introdotto la morte e la corruzione nel mondo. Nel Nuovo Testamento, specialmente nelle lettere di San Paolo (in particolare in 1 Corinzi 15,22 e Romani 5,12-21), Gesù viene paragonato ad Adamo, ma con un’importante differenza: mentre Adamo ha peccato, portando la morte e la separazione da Dio, Gesù, il “nuovo Adamo”, ha vissuto una vita senza peccato e con la sua risurrezione ha vinto la morte e ha offerto la possibilità di salvezza a tutti gli uomini. In particolare, Adamo, con la sua disobbedienza a Dio nel giardino dell’Eden, ha introdotto il peccato e la morte nel mondo. La sua caduta ha avuto effetti su tutta l’umanità, rendendo tutti i suoi discendenti soggetti al peccato e alla morte. Gesù, come il “nuovo Adamo”, ha obbedito perfettamente alla volontà di Dio, anche fino alla morte sulla croce. Grazie alla sua risurrezione, ha restaurato ciò che Adamo ha perso, dando agli esseri umani la possibilità di superare il peccato e la morte attraverso la fede in lui. Quindi, Gesù viene chiamato “nuovo Adamo” perché, in un certo senso, ripristina l’ordine e la relazione con Dio che erano stati danneggiati dal peccato di Adamo, diventando per l’umanità una nuova “origine” di salvezza e vita eterna. Adamo, come primo uomo creato da Dio, rappresenta l’inizio dell’umanità e della sua relazione con Dio. Tuttavia, attraverso la sua disobbedienza al comandamento divino nel Giardino dell’Eden (Genesi 3), Adamo ha introdotto il peccato e la morte nel mondo. Il suo peccato ha avuto delle conseguenze universali: ha rotto la comunione con Dio, ha reso l’umanità soggetta alla morte e al peccato, e ha introdotto la sofferenza e la separazione da Dio. In questo senso, Adamo è visto come la “causa” della caduta dell’umanità. Gesù, al contrario, è considerato il “nuovo Adamo” perché, attraverso la sua obbedienza perfetta al Padre e il suo sacrificio sulla croce, ha redento il mondo dal peccato e dalla morte che Adamo aveva introdotto. Mentre Adamo ha portato il peccato, Gesù ha portato la salvezza. La sua risurrezione dai morti è il segno che la morte, che Adamo ha introdotto, è stata sconfitta, e che la vita eterna è stata restituita all’umanità. San Paolo, in particolare, sviluppa questa idea nelle sue lettere. In Romani 5,18-19, Paolo scrive: “Come per la disobbedienza di uno solo (Adamo) molti sono diventati peccatori, così per l’obbedienza di uno solo (Gesù) molti diventeranno giusti.” In 1 Corinzi 15,22 si afferma: “Poiché, come in Adamo tutti muoiono, così anche in Cristo tutti riceveranno la vita.” In questo confronto, Adamo è simbolo dell’umanità che cade nel peccato, mentre Gesù, come “nuovo Adamo”, è il modello di obbedienza che porta la salvezza. La sua morte sulla croce e la sua risurrezione hanno fatto possibile la redenzione, ristabilendo la relazione con Dio che Adamo aveva perso. Gesù come “nuovo Adamo” rappresenta anche un nuovo inizio per l’umanità. Mentre Adamo era il capostipite della razza umana, il peccato che ha commesso ha portato il mondo alla corruzione. Gesù, come “nuovo Adamo”, è il capostipite di una nuova umanità, una nuova creazione, in cui la salvezza è possibile per chiunque creda in lui.
La morte di Gesù sulla croce e la sua risurrezione segnano l’inizio di un mondo rinnovato, un mondo dove il peccato non ha più l’ultima parola. Dove Adamo ha fallito, portando la morte, Gesù ha trionfato, portando la vita. La sua obbedienza perfetta al Padre ha riparato la disobbedienza di Adamo e ha inaugurato una nuova era per l’umanità, una via di salvezza che supera la condanna che Adamo aveva portato con la sua caduta.
Paolo Morocutti