Mestrino, cose belle oltre ogni limite. Iniziative per giovani e adulti, l'istituzione dei "ministri dell'accoglienza"
La parrocchia di Mestrino ha messo in campo una serie di iniziative rivolte ai giovani e non solo. Per il rispetto delle norme di sicurezza sono stati istituiti i "ministri dell'accoglienza". Incontri serali per ragazzi per "ri-accendere la luce" della fede, mentre i giovanissimi hanno ridipinto il patronato.
Si possono fare tante belle cose anche coi limiti attuali e la parrocchia di Mestrino lo ha dimostrato. Già durante il lockdown la comunità è rimasta attiva con un commento del Vangelo del giorno fatto dagli stessi parrocchiani, registrato e postato su Facebook. «Poi, alla riapertura delle messe, abbiamo cercato delle persone che ci aiutassero a rispettare le nuove norme» ricorda Roberto Cavestro, vice presidente del consiglio pastorale. Sono stati così creati i “ministri dell’accoglienza”, una quarantina di volontari che accolgono e accompagnano i fedeli al loro posto. «Perché l’accoglienza è insita nel nostro essere cristiani», aggiunge il vicario parrocchiale don Federico Talone.
Non solo messe a porte aperte, ma anche all’aperto: sono state celebrate nelle sere di luglio in prossimità dei capitelli, dove a maggio la comunità si ritrovava per il rosario. Luglio è stato un mese di intense attività, organizzate anche con il circolo Noi, nel contesto del percorso di iniziazione cristiana. Un programma di serate dal titolo “È ora. Ri-accendiamo la luce” si è svolto nel campetto del patronato, con il cinema del martedì e gli incontri del venerdì. «Ritrovarsi – spiega don Federico – per riaccendere non solo la luce del campetto, ma anche quella del Signore». È stata dedicata ai giovanissimi, dalla prima alla quinta superiore, l’iniziativa “Nuova era”, che ha sostituito il campus organizzato durante l’estate. Quest’anno i ragazzi la mattina sono stati coinvolti in diverse attività, come ridipingere le pareti del patronato, e la sera hanno partecipato ad alcuni incontri con dei testimoni incentrati su tre parole: amore, morte e tempo. Tre temi difficili, sui quali si sono messi in gioco, ascoltando e interrogandosi.
San Bartolomeo
Non sarà una sagra, ma sarà comunque una festa per la comunità quella in programma dal 21 al 24 agosto per celebrare San Bartolomeo, il patrono della parrocchia di Mestrino. Un calendario ridotto a quattro serate invece della tradizionale settimana che ogni anno veniva organizzata per l’occasione, con un programma di musica, passeggiate e incontri che per prudenza sarà reso noto soltanto nei prossimi giorni.
«Il nostro intento è quello di richiamare la comunità a ritrovarsi e a uscire con fiducia» precisa don Federico Talone. Per sicurezza, visto il momento, non si potrà celebrare la consueta messa solenne con la comunità della vicina parrocchia ortodossa, al termine della quale i fedeli delle due chiese si ritrovavano a pregare insieme. La messa però ci sarà, e sarà celebrata da don Luca Gottardo, ordinato il 5 luglio scorso per il quale, essendo della vicina Arlesega, sarà un felice ritorno a casa nella sua nuova "veste".