Mara Bizzotto e i progetti della Lega: «Basta con le élite, mettiamo al centro i nostri popoli»
Parla di rivoluzione e al tempo stesso di riscoperta dell’Europa sognata da De Gasperi e Adenauer, Mara Bizzotto, capogruppo della Lega al Parlamento Europeo e vicepresidente del gruppo Enf. Nelle prossime elezioni vede la possibilità per i cittadini di cambiare quella che è diventata una sorta di "Unione Sovietica Europea" che ragiona pensando solo allo spread e agli interessi delle lobby.
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«Quelle del maggio 2019 saranno le elezioni europee più importanti di sempre, perché i cittadini avranno finalmente la possibilità di cambiare veramente quella che è diventata una sorta di Unione Sovietica Europea. E noi rappresentiamo l’avanguardia positiva di questa voglia di cambiamento».
«Noi diciamo basta con questo tipo di Europa schiava delle banche d’affari e delle multinazionali, che vuole comandare a casa nostra senza nessuna legittimazione popolare».
Parla di rivoluzione e di anima dell’Europa come sognata da De Gasperi e Adenauer, Mara Bizzotto, capogruppo della Lega al Parlamento europeo e vicepresidente del gruppo Enf, che riunisce gli europarlamentari della Lega, del Front National, gli austriaci del Fpoe del vicepremier Strache, gli olandesi del Partito per la libertà di Geert Wilders.
E come capogruppo sta lavorando alla creazione di un grande fronte identitario che metta insieme i movimenti dei paesi che vogliono cambiare da cima a fondo l'attuale Europa puntando sulle patrie e sulla libertà.
Rispetto al giro precedente, le rilevazioni attuali prevedono un declino di entrambi i maggiori gruppi politici esistenti, S&d e Ppe. Quali possono essere le motivazioni fondanti di questa perdita di consensi?
«Le vecchie categorie di destra e sinistra sono classificazioni ormai superate: la vera sfida è tra il popolo da una parte e le elites globalizzatrici dall’altra. Noi rappresentiamo il popolo che vuole cambiare lo status quo e crediamo fermamente nei valori della sovranità e della volontà popolare; i partiti che si richiamano alle famiglie dei popolari e dei socialisti rappresentano ormai soltanto le elites, i poteri forti e il grumo di interessi di lobby e di vecchie nomenclature. La battaglia politica, quindi, non sarà tra (finti) europeisti da una parte e sovranisti dall’altra, ma tra due concezioni della vita, della politica e della democrazia. Da una parte ci sono le lobby di potere che pensano di comandare senza il consenso del popolo, con diktat calati dall’alto, e che vogliono favorire l’immigrazione di massa in Europa e in Italia. Dall’altra parte ci siamo noi che crediamo nei valori della sovranità del popolo e della democrazia e che vogliamo difendere le frontiere, la nostra identità e la nostra libertà».
Come giudica l’atteggiamento del cancelliere austriaco Sebastian Kurz che ha chiesto la bocciatura della manovra di bilancio e maggior rigore dei conti italiani?
«Ogni governo, di qualunque colore politico, cerca giustamente di fare gli interessi del proprio Paese. Soltanto i governi tecnici e di sinistra italiani, da Monti a Letta, da Renzi a Gentiloni, hanno invece perseguito gli interessi dell’Europa a scapito del popolo italiano. Ma grazie alla Lega al governo, a Bruxelles hanno capito che l’aria è profondamente cambiata e che l’Italia non si farà più mettere i piedi in testa da nessuno».
Guardando al bilancio europeo 2021-2017 si parla di riduzione di finanziamento per la Politica agricola comune e la Politica di coesione. Prevede ripercussioni negative per l’Italia?
«Questi tagli per le nostre regioni e per il nostro tessuto socio economico sono per noi totalmente inaccettabili. Bene ha fatto il nostro leader Salvini a dire chiaramente che l’Italia è pronta a mettere il veto al bilancio se dovessero persistere questi tagli così penalizzanti per il nostro Paese. Inoltre la presunta e fittizia volontà, da parte della Commissione europea, di aumentare altri capitoli di bilancio è legata a una maggiore contribuzione da parte degli Stati membri, che sarebbero costretti a tassare i propri cittadini per recuperare le risorse da girare all’Europa. Un’ipotesi, questa, che noi rifiutiamo nel modo più assoluto: l’Italia è già un contributore netto della Ue, ovvero ogni anno diamo a Bruxelles molti più soldi di quanti Bruxelles ne torni indietro al nostro Paese. Pensare, su ordine di Bruxelles, di tassare gli italiani per dare ancora più soldi alla Ue è pura follia».
Cos’è per lei l’Unione europea?
«L’Unione europea di oggi rappresenta la negazione dei veri ideali europeisti che avevano animato i padri fondatori dell’Europa, da Alcide De Gasperi a Robert Schuman, da Konrad Adenauer a Jean Monnet. L’Unione europea, per come è stata costruita negli ultimi decenni, è diventata un mostro burocratico e antidemocratico che non rappresenta i popoli e che ragiona e agisce soltanto in virtù dello spread, dei numeri di bilancio e degli interessi della finanza. La Ue senza anima di Juncker, della Merkel, di Moscovici, di Macron e degli euroburocrati che ordinano agli italiani cosa devono o non devono fare, non è l’Europa che i nostri cittadini vogliono. Noi puntiamo a costruire una nuova Europa, un’Europa dei Popoli e delle patrie, un’Europa ispirata alla libertà e alla vera democrazia, fiera della propria identità e delle proprie radici cristiane, nella quale la giustizia sociale, i diritti dei cittadini e il bene comune trionferanno sulla dittatura delle banche e della finanza. Noi torneremo a dare un’anima e dei valori all’Europa, così come l’avevano sognata De Gasperi e Adenauer».