Legnaro, centro estivo garantito... dal virologo
Niente grest, ma lo spirito è lo stesso. L'estate è alle porte e, pur fra mille difficoltà, sono numerose le parrocchie che hanno deciso di proporre attività rivolte ai bambini e ai ragazzi nel rispetto delle normative e delle indicazioni della Diocesi.
Una di queste è la parrocchia di Legnaro che, per quest'anno, accantona la tradizionale formula del grest per passare a quella del centro estivo, organizzato insieme al Comune e alla polisportiva.
«È una necessità per il paese – spiega il vicario parrocchiale, don Alessandro Piran – organizzare delle attività estive che, pur rinunciando alla formula del grest ne conservino lo spirito e parte delle modalità, a cominciare dall'affiancamento al personale maggiorenne degli animatori più giovani».
Non si sono persi d'animo neppure di fronte alle impellenti esigenze sanitarie, in quel di Legnaro, arrivando a scomodare persino il prof. Andrea Crisanti per un parere sulla gestione degli spazi e dei gruppi. Il virologo, conosciute le premure in fatto di triage e organizzazione, ha dato il suo benestare segnando l'avvio di una macchina tanto complessa quanto necessaria.
I 180 ragazzi verranno divisi in 4 plessi e successivamente in gruppi ridotti e indipendenti, guidati da coordinatori e animatori. Ogni bambino e ragazzo dovrà essere sottoposto a un triage completo prima di accedere agli spazi del centro estivo e tutti gli ambienti verranno sanificati dopo ogni uso.
«Abbiamo mantenuto i prezzi in linea con quelli degli anni scorsi grazie al contributo del Comune che si fa carico delle spese di sanificazione – continua don Alessandro Piran – Per garantire il servizio è necessario che un'impresa di pulizie rimanga in pianta stabile durante tutte le sette settimane delle attività».
Come da indicazioni, gli spazi saranno a uso esclusivo dei ragazzi, arrivando al punto di limitare persino l'accesso al patronato e di scaglionare su tre turni le entrate e le uscite dal centro.
«Questi mesi — si legge nel vademecum diocesano sulle attività estive — stanno lasciando il segno, sugli adulti, sull'economia, sulle nostre comunità cristiane e pure sui bambini, sui ragazzi che potremo incontrare: fatiche, cicatrici, fragilità». Di fronte a questa chiamata, nessuna comunità può rimanere davvero silente, nella speranza di poter fare davvero la differenza se non altro per le settimane a venire. (G. S.)