È già tempo... di grest. La Pastorale giovanile rilancia la formazione per i responsabili
La Pastorale giovanile, verificate le esperienze positive dell’estate scorsa, rilancia la formazione per i responsabili. «Perché il grest sia di tutta la comunità»
L’esperienza del grest vissuta l’estate scorsa è stata particolare, faticosa, stimolante, “meno affollata”, preziosa. Sono state circa un terzo, rispetto alle 300 dello scorso anno, le parrocchie che l’hanno organizzato, con numeri ovviamente più piccoli. Grazie ai sussidi, alle videocall, alle modulistiche e alle informazioni tecniche curate dall’ufficio di Pastorale dei giovani sono nate esperienze “nuove”, che hanno messo in moto, con la fantasia, scelte inedite e diverse, nonostante la fatica e la preoccupazione dei paletti legislativi, dei famosi “piccoli gruppi”. Si è andati oltre il “si è sempre fatto così”.
«Il dato più bello e significativo di questa estate 2020 – spiega don Paolo Zaramella, direttore dell’ufficio – è che, pur partendo da un bisogno, quello delle famiglie, dei bambini e ragazzi... siamo andati oltre, dando, penso, il meglio di quello che possiamo offrire e attraverso cui passa l’annuncio del Vangelo: la cura della relazione, dell’“a tu per tu”. Questo è il dato da tenere presente, rispetto ai grandi numeri delle proposte estive a cui eravamo abituati. Un coraggio davvero evangelico di mettersi in gioco, fare squadra, confidare nel Signore».
Ora, coordinatori di grest, responsabili giovani e adulti, preti si chiedono come proseguire un dialogo fruttuoso con il loro territorio, come mantenere e consolidare le modalità adottate e l’esperienza acquisita oltre la fase dell’emergenza, e soprattutto come continuare a coinvolgere tutta la comunità parrocchiale in modo che il grest sia un’esperienza di tutti. Si chiedono anche come mantenere uniti gli animatori adolescenti durante l’anno. È in quest’ottica che si colloca la collaudata proposta di formazione per animatori – il Grestyle – a cui se ne aggiunge un’altra per coordinatori. «Diamo nuovamente un’opportunità anche ai responsabili – spiega Giorgio Pusceddu della Pastorale giovanile – È un modo prezioso per curare l’esperienza del grest. Il 2020 è stata la prima, non voluta, occasione per rimettersi in gioco rispetto ad alcuni temi, prassi, priorità, responsabilità. Un cammino che dovrebbe essere parte di ogni comunità cristiana».
La proposta formativa è articolata in incontri in presenza (21 novembre, 20 marzo e 28 settembre, se sarà possibile) e serate a distanza (16 dicembre, 20 gennaio o 23 febbraio, 20 aprile). I temi che verranno affrontati richiamano due domande di fondo: perché e per chi è il grest? L’obiettivo è capire come orientare questa esperienza affinché divenga coinvolgimento di comunità e come organizzarlo e progettarlo bene nel rispetto delle sue finalità. E poi, uno sguardo al gruppo degli animatori: come stare loro vicino durante il grest, ma anche prima e dopo e naturalmente capire il ruolo del coordinatore, aiutarlo ad acquisire consapevolezza di una posizione così importante nella rete dei rapporti di una comunità parrocchiale. Verrà anche presentato un vademecum curato dalla Pastorale dei giovani e dal Sinai (Servizio informazioni e aiuto della Diocesi) per la tutela dei minori in parrocchia.
«Occorre investire sui coordinatori – insiste Pusceddu – perché spesso si fa il grest certamente con “buon senso”, ma manca una formazione per un compito così ricco e stimolante. Il percorso vorrebbe aiutarli a capire chi sono, cosa fanno e dove possono andare, per camminare insieme e mettere in circolo buone prassi, paure, timori». «Formare e formarsi non è mai tempo perso – conclude don Zaramella – Fondamentale è qualificare la formazione, alzando le competenze, e dare continuità al percorso con gli adolescenti durante l’anno. La pastorale giovanile non va lasciata perdere. Non investire tempo, energie, passione su questo ambito significa condannare una parrocchia alla morte». Info ed iscrizioni: giovanipadova.it
Alcuni dati
L’iniziativa a distanza, #grestandoacasa, ha avuto 928 iscritti, in tutta la penisola. Con le due videocall sono state coinvolte 80 persone, tra preti, adulti e giovani responsabili di grest, per stimolare un discernimento sulle attività estive con minori. Le iniziative “a km 0” hanno attirato l’attenzione anche di altre Diocesi e realtà sul territorio nazionale. Il bando della Fondazione Cariparo, che ha assegnato alla nostra Diocesi 215 mila euro e che è stato esteso alle province di Treviso, Vicenza e Venezia con il fondo speciale dell’8 per mille per l’emergenza, ha visto coinvolte 74 parrocchie per un totale di 147 mila euro.