Chiese unite per il creato: sabato 13 a Praglia si prega per “Coltivare l’alleanza con la terra”
La Festa del creato si veste di ecumenismo: sabato 13 ottobre, infatti, il Consiglio delle chiese cristiane di Padova organizzano un incontro di riflessione e di preghiera nell'abbazia benedettina di Praglia. Tema del pomeriggio sarà "Coltivare l'alleanza con la terra" e si parlerà sia di inquinamento e problemi ambientali, sia di buone pratiche.
Anche quest’anno la Festa del creato si tinge di ecumenismo con l’obiettivo di trasmettere ai fedeli delle chiese cristiane l’importanza della cura per la “casa comune”. Sabato 13 ottobre il Consiglio delle Chiese cristiane di Padova, nato nel 2017 e di cui è presidente il pastore luterano Bernd Prigge, organizza nell’abbazia di Praglia un incontro di riflessione e di preghiera dal titolo “Coltivare l’alleanza con la terra”. Per i fedeli delle cinque chiese (cattolica, luterana, valdese-metodista, ortodossa greca e ortodossa romena) l’appuntamento è alle 16 all’interno del monastero benedettino.
L’incontro, animato dal coro Shalom di Montegrotto, sarà scandito in tre diversi momenti. Il primo, di ascolto della Parola, sarà incentrato sull’alleanza stipulata tra Dio e le sue creature affinché possano abitare serenamente la terra. Simbolo di questo accordo di pace è l’arcobaleno che Noè vede spuntare dopo le acque del diluvio e che i fedeli costruiranno utilizzando pezzi di stoffa colorata. Dalla cura per il pianeta che ci è stato affidato all’avvelenamento delle sue risorse: il secondo momento sarà dedicato alla rottura, da parte degli uomini, dell’alleanza con la terra. Quando viene meno il rispetto per l’ambiente che abitiamo e le risorse vengono sfruttate senza ritegno, il risultato non può che essere pericoloso non soltanto per noi ma anche per le generazioni future. A parlarne saranno tre testimoni che proporranno ai presenti altrettanti esempi concreti che riguardano la provincia di Padova: l’inquinamento dell’aria a Monselice e i rischi ambientali legati all’attività della cementeria; la contaminazione da Pfas delle falde sotterranee del Basso Veneto e la moria di api a causa dei pesticidi usati in agricoltura. Ma nonostante i danni provocati, c’è ancora la possibilità di ricostruire l’alleanza con la terra, anche attraverso i piccoli gesti quotidiani. Tre testimonianze virtuose relative alla raccolta differenziata, ai prodotti biologici a chilometro zero e all’esperienza benedettina concluderanno infatti l’incontro, regalando una nota di speranza.
«La salvaguardia del creato, insieme alla pace e alla giustizia, rientra in quell’ecumenismo pratico che ci chiede di fare qualcosa di concreto per prenderci cura di ciò che Dio ci ha affidato – sottolinea don Giulio Osto, collaboratore dell’ufficio diocesano per l’ecumenismo – Parlare di “creato” e non di “ambiente” significa riconoscere l’impronta di Dio. Ma ammirare le bellezze che la terra ci regala, non basta: bisogna anche prendersene cura, come ci esorta a fare papa Francesco nell’enciclica Laudato si’. Se il titolo infatti fa riferimento all’atteggiamento di lode, il sottotitolo Sulla cura della casa comune è un invito ad assumersi la responsabilità di rispettare l’ambiente in cui viviamo».