Casalserugo. Al centro c'è il Vangelo. In costruzione il nuovo patronato
Il Progetto formativo del centro parrocchiale di Casalserugo, ora in costruzione, ha nel cuore la "bella e buona Notizia". Da qui nascono quattro pilastri
Accoglienza, gratuità, formazione e ambito ricreativo, sono i quattro pilastri “spirituali” sui quali si fonderà il nuovo centro parrocchiale di Casalserugo, in fase di costruzione e la cui apertura è prevista dopo l’estate. È quanto emerge dal Progetto formativo e gestionale, ancora in corso di elaborazione, ma già delineato nei suoi contorni e che sarà presentato a breve al consiglio pastorale parrocchiale.
«È un lavoro al quale si sta dedicando da mesi una commissione di 12 persone, espressione di diverse realtà della nostra comunità cristiana» spiega il parroco don Federico Fortin. L’attività della commissione parte da un assunto ben chiaro: dal Vangelo, la “bella e buona Notizia”, che ispira e sostiene la vita della comunità e che fa del centro parrocchiale un “ponte tra la chiesa e la strada”, un luogo fraterno che favorisce l’incontro, il dirsi, il raccontarsi, l’emergere della vita e delle sue domande, questioni e desideri con cui il Vangelo, che in Chiesa viene celebrato, si intreccia continuamente. Nel centro parrocchiale i cristiani possono conoscerlo, sperimentarlo e allenarsi a viverlo.
Su questa linea, dopo un incontro nel luglio scorso con con don Leopoldo Voltan, vicario episcopale per la pastorale, e l’analisi del Laboratorio dei talenti, la nota della Cei sul valore e la missione degli oratori, la commissione è scesa per le strade di Casalserugo. «Ci siamo messi tutti in ascolto del territorio, anche di quelle realtà che non sono a stretto contatto con la parrocchia, dal cui contatto sono state raccolte decine di “parole chiave”, per definire meglio il ruolo del nascente centro parrocchiale» sottolinea don Federico. A questa attività di ascolto è seguita poi quella di elaborazione e di sintesi dei quattro pilastri che sono alla base del Progetto formativo: il primo, l’accoglienza, si riferisce a un ambiente in cui l’io lascia spazio al noi; segue la gratuità: nel nuovo patronato si coglie l’opera umile dei volontari che mettono il proprio tempo e le proprie capacità a servizio della comunità; terzo pilastro la formazione: si predispone un terreno dove i talenti di ciascuno possono trovare il nutrimento necessario per crescere e svilupparsi. Infine l’ambito ricreativo: favorisce lo svolgimento di attività comuni trasversali rivolte a tutte le fasce di età, perché il centro parrocchiale sarà un luogo di incontro delle diverse generazioni di cui la comunità cristiana e civile sono composte.
Dal Progetto formativo, ormai quasi ultimato, si passerà, nei mesi a venire a quello gestionale, ma il centro parrocchiale vuole essere un luogo capace di promuovere alleanze educative, gettando ponti verso l’esterno, rivolto anche ad altre realtà territoriali, alla luce del Vangelo.