Adorazione eucaristica. Con Gesù. Oltre il male, ci dà la forza per affrontare le nostre battaglie
L’eucaristia ci dà la forza per affrontare le battaglie con le sofferenze morali, spirituali e fisiche. Semplicemente la Sua presenza smaschera il demonio. Ma noi come possiamo fare per tenerlo lontano? Accogliendo l’invito di Gesù a stare con lui. E poi, vivendo messa e adorazione...
Siamo in una battaglia permanente! Non esageriamo direbbe subito qualcuno. Ma è quanto ci dice il nostro papa Francesco nella sua esortazione: Gaudete et Exsultate (158-159): «La vita cristiana è un combattimento permanente. Si richiedono forza e coraggio per resistere alle tentazioni del diavolo e annunciare il Vangelo. Questa lotta è molto bella, perché ci permette di fare festa ogni volta che il Signore vince nella nostra vita. Non si tratta solamente di un combattimento contro il mondo e la mentalità mondana, che ci inganna, ci intontisce e ci rende mediocri, senza impegno e senza gioia. Nemmeno si riduce a una lotta contro la propria fragilità e le proprie inclinazioni (ognuno ha la sua: la pigrizia, la lussuria, l’invidia, le gelosie, e così via). È anche una lotta costante contro il diavolo, che è il principe del male. Gesù stesso festeggia le nostre vittorie. Si rallegrava quando i suoi discepoli riuscivano a progredire nell’annuncio del Vangelo, superando l’opposizione del Maligno, ed esultava: “Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore” (Lc 10,18)».
Allora dobbiamo attrezzarci. Abbiamo capito qual è il campo di battaglia: il mondo; e sappiamo chi è il nostro nemico: il diavolo. Per la mia esperienza posso dire che stare con Gesù è il modo migliore e unico per scendere in battaglia per tornare a casa vivi. Perché questa certezza? Semplice, è sufficiente leggere quanto è scritto nel Vangelo di Luca (4,31-37): «Poi scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità. Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: “Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!”. Gesù gli ordinò severamente: “Taci! Esci da lui!”. E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male».
Semplicemente la sua presenza smaschera il demonio. Quando è presente Gesù il nostro acerrimo nemico non ci può stare. E noi come possiamo fare per tenerlo lontano? Accogliendo l’invito di Gesù di stare con Lui. Oggi noi possiamo stare con Lui vivendo la messa e spendendo il nostro tempo nell’adorazione del Santissimo Sacramento. Sì, non serve altro se non stare con Gesù alla sua “presenza” ed è questa compagnia che ci cambia la vita e ci rende creature nuove. È la sua presenza viva che potrà aiutarci a stare come lievito, come luce in questo nostro mondo arrabbiato, triste e povero di speranza. Gesù è il vivente! Ed è proprio l’eucarestia che fa la nostra Chiesa, che rende vive le nostre comunità, che dà forza a ciascun credente per affrontare le fatiche quotidiane, le battaglie contro le sofferenze morali, spirituali e fisiche. Ci aiuta a poter stare nel crogiolo perché la nostra fede si purifichi e si impreziosisca sempre più.
padre Mario Mingardi
frate minore conventuale della basilica di sant’Antonio