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“Voglio ringraziare gli italiani per l'altruismo, per la pazienza dimostrata in questi anni. Noi siamo spesso percepiti come dotati di scarso senso civico invece in questa pandemia siamo stati bravissimi, occorre andarne fieri”, a partire dalla scelta massiccia per le vaccinazioni, grazie alle quali “sono stati evitati quasi 80 mila decessi in più nel solo 2021”. Le parole di Mario Draghi al termine del Consiglio dei ministri che ha confermato ufficialmente l'imminente fine dello stato di emergenza da Covid (scadrà il 31 marzo) e ha varato le regole conseguenti, esprimono un riconoscimento che il Paese deve a se stesso, anche se purtroppo in questo momento non ci può essere spazio per i festeggiamenti.

Progetto dell’Agenzia europea per la droga (Emcdda) che ha analizzato le acque reflue in 75 città europee di 25 paesi. Lo studio indica un aumento complessivo dei rilevamenti di quattro delle cinque droghe analizzate: cocaina, anfetamine, metanfetamine, Mdma/ecstasy e cannabis

"In Bosnia-Erzegovina c'è tanta voglia di Italia": così l'ambasciatore di Italia a Sarajevo, Marco Di Ruzza, sintetizza lo stato ottimale delle relazioni bilaterali tra i due Paesi che vantano rapporti diplomatici lunghi 159 anni. In una intervista al Sir, il diplomatico italiano racconta l'impegno del nostro Paese in Bosnia, paese nevralgico del quadrante balcanico, che proprio in questi giorni ricorda i 30 anni dello scoppio della guerra e dell'assedio di Sarajevo

Carla Garlatti ascoltata in Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio. “Occorre partire dai più piccoli con educazione all’affettività e alla parità”. E ha aggiunto: “L’Italia deve avere l’umiltà di vedere i propri punti deboli a proposito di violenza, non solo rispetto alle risorse ma anche rispetto al contesto sociale e culturale che a lungo ha negato, minimizzato e sottovalutato gli effetti o l’esistenza stessa della violenza di genere”

Dopo la morte, in Ucraina, del reporter americano Brent Renaud, si allunga l'elenco dei giornalisti caduti sul campo per raccontare la guerra voluta dal Cremlino. Di loro, e del loro coraggio, conosciamo qualche dettaglio, raccontatoci dai media. Di tante altre vittime della furia russa non sapremo mai nulla. Così come ben poco conosciamo di altre guerre combattute oggi nei quattro angoli del mondo. Una riflessione del direttore della Fondazione Missio, organismo pastorale della Cei