Da Idlib a Gaza, le piccole comunità cristiane locali pregano per i “fratelli italiani” alle prese con la pandemia del Coronavirus.
Fatti
Prosegue senza sosta l’individuazione di nuove iniziative per fronteggiare il Covid-19 in Veneto.
La Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb) dichiara di “seguire con attenzione” gli sviluppi e di essere in contatto con le autorità civili, che hanno proibito le manifestazioni di tutti i tipi, con grandi concentrazioni di persone.
“Tantissimi lavoratori del pubblico e del privato in ogni settore stanno operando in una condizione difficile e con grande sacrificio per mandare avanti il Paese. Mi scrivono in molti, e a loro va la mia vicinanza e un grande grazie, con l'invito a tutte le istituzioni e alle aziende di proteggere nei modi stabiliti dalle autorità sanitarie queste persone, perché proteggere i lavoratori vuol dire proteggere l'Italia. Un pensiero particolare, come simbolo di questa lotta durissima, lo
abbiamo dedicato a chi è in trincea per la nostra salute. Medici, infermieri, operatori sanitari, lavoratori del sistema salute. Rischiano ogni giorno per tutta la comunità con gesti di "ordinario eroismo".
Le indicazioni di Garante e Viminale per bambini e famiglie. Dal “vademecum” del ministero dell'Interno alle raccomandazioni di Filomena Albano: restare a casa e riscoprire le relazioni “di qualità”. Una passeggiata si può fare, purché “vicino casa, per poco tempo e senza assembramenti”
Maria Teresa Teobaldo, catechista della parrocchia della casa di reclusione di Padova, ogni giorno scrive una mail a uno dei suoi ragazzi. È il suo modo per stare loro accanto, da casa.
Se badanti e baby sitter continuano a lavorare anche (e ancor di più) in questo periodo, le colf in molti casi sono licenziate, o restano a casa senza retribuzione. Aclicolf: “La mancanza di ammortizzatori sociali espone centinaia di migliaia di persone, soprattutto donne, a rischio impoverimento”
Sovraffollamento, prossimità forzata, scarso accesso alle cure e ai servizi igienici. Preoccupa la situazione sanitari dei centri sovraffollati e degli insediamenti informali. Le associazioni lanciano l’allarme e propongono alternative al governo: “Bisogna agire ora, prima che sia troppo tardi”
“Faremo tutto il necessario per sostenere gli europei e l’economia europea”: lo ripete più volte Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, mentre illustra, a Bruxelles, le misure definite per rispondere all’emergenza Covid-19.
Scoppiata il 15 marzo del 2011, la guerra in Siria entra nel suo decimo anno di vita, lasciandosi dietro più di mezzo milione di morti, circa 7 milioni di sfollati interni e quasi altrettanti nei Paesi limitrofi, soprattutto in Turchia, Libano, Giordania, Egitto e Iraq. Dopo tanti anni di guerra è possibile parlare di pace e di ricostruzione? Lo abbiamo chiesto a Edoardo Tagliani, direttore dei programmi in Medio Oriente della Fondazione Avsi
Sono 42 mila richiedenti asilo bloccati nei cinque hotspot sulle isole greche. Per Medici senza Frontiere il sovraffollamento e le terribili condizioni di vita sono la tempesta perfetta per un’epidemia di Covid-19
Il Garante sta approfondendo la situazione delle oltre 1500 persone trasferite o in corso di trasferimento a seguito dei disordini. Delle persone morte, solo una è italiana e ben tre erano in attesa del primo grado di giudizio
Per preservare i posti letto di area intensiva, in previsione di un massiccio afflusso di pazienti, la Regione del Veneto ha definito e attivato una serie di nuove modalità operative dell’intero sistema sanitario disponendo, tra l’altro, la sospensione dell’attività chirurgica non urgente che richieda ricovero in terapia intensiva post operatoria, ad eccezione degli interventi indifferibili in considerazione delle condizioni cliniche dei pazienti, e la sospensione delle attività di specialistica ambulatoriale pubblica e privata convenzionata ad eccezione delle categorie temporali U (urgente) e B (breve) e degli ambiti materno infantile e oncologico.
La situazione è sempre più drammatica nell'isoletta greca del mar Egeo davanti alle coste turche. Sono emersi i primi casi di Coronavirus e il governo di Atene stringe le maglie dell'accoglienza.
Quali aziende sono più colpite dall'emergenza Coronavirus in Italia? Bastano gli interventi pubblici annunciati dal Governo e dall'Unione Europea? Quali lezioni possiamo già trarre dalla pandemia in corso? Paolo Gubitta, ordinario di Organizzazione aziendale e vicedirettore del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali dell'Università di Padova sostiene che a salvarsi saranno le aziende che in questo momento hanno accantonato risorse finanziarie, relazionali, fisiche. Questo è il momento della solidarietà, anche per tutti quei lavoratori non statali che chiedono certezze sui loro stipendi.