Venerdì Santo. Via Crucis condivisa per San Camillo e Oic. La comunità insieme agli anziani di via Nazareth
Il Venerdì Santo alle 15 la parrocchia di San Camillo organizza la Via Crucis all'interno del centro Civitas Vitae di via Nazareth. Gli ospiti della struttura vengono accompagnati davanti alla chiesa dai volontari, per un momento di vicinanza molto sentito sia dai parrocchiani che dagli anziani.
È un’atmosfera che ricorda Lourdes e più in generale l’intensa devozione di certi santuari, quella che si respira nella via Crucis organizzata dalla parrocchia di San Camillo lungo i viali dell’Oic di via Nazareth. Non solo per la fila di carrozzine che transitano da una stazione all’altra, ma per quella sensazione di sofferenza che esalta il significato della Passione e trova ristoro in questo momento comunitario. Il pomeriggio del venerdì santo, alle 15, l’ora in cui secondo la tradizione Cristo spirò, i parrocchiani si ritroveranno davanti alla chiesa di San Camillo insieme agli ospiti del centro Civitas Vitae accompagnati dai volontari per avviarsi insieme.
«La bellezza e la particolarità di questa via Crucis – spiega il parroco, padre Roberto Nava – sta proprio nella vicinanza tra la parrocchia e il Nazareth. Le cinque stazioni si trovano tutte all’interno del centro residenziale, dove il percorso si concluderà nella chiesa dell’Oic. Ci si sente un po’ come a Lourdes o come nella via Crucis diocesana che si terrà la sera stessa all'Opera della Provvidenza a Sarmeola».
Ad accompagnare gli ospiti fino alla chiesa di San Camillo saranno i volontari del Vada (Volontari amici degli anziani). Si tratta di un’associazione nata all’interno del Nazareth con lo scopo di mettersi in vicinanza con gli ospiti e rendersi amici. «Gli ospiti sono bene accuditi e gli operatori e gli educatori sono molto presenti e fanno un ottimo lavoro. In più la nostra associazione intende dare il proprio contributo sul piano delle relazioni – spiega la presidente dell’associazione, Ornella Miceli Cagol – La via Crucis è molto sentita dai parrocchiani di San Camillo e molto attesa dagli ospiti del Nazareth, un po’ perché è un’occasione per uscire dalla routine, ma soprattutto per poter condividere questo momento. Noi ne portiamo alcuni in carrozzina, ma anche quelli che possono camminare devono essere accompagnati. E ce ne sono altri ancora che ci aspettano lì e partecipano, per quanto possono. È un momento molto bello, per tutti».