San Paolo. Vaccinazioni in chiesa. Porte aperte sabato 24 aprile per i pazienti di un medico di medicina generale
Porte aperte per le vaccinazioni dei settantenni sabato 24 aprile alla chiesa di San Paolo. Accade per la prima volta a Padova: Daniela Toderini, medico di medicina generale nel quartiere Sant’Osvaldo, ha chiesto la disponibilità della chiesa di San Paolo per vaccinare i propri pazienti, essendo la chiesa uno spazio molto ampio e con caratteristiche che permettono la differenziazione degli accessi (entrata e uscita), il distanziamento delle persone, l’adeguata aerazione degli ambienti.
Il parroco don Paolo Rizzato non ha esitato e ha chiesto e ricevuto l’autorizzazione del vescovo Claudio e così questo sabato la chiesa per alcune ore è a disposizione della campagna di vaccinazione. Ad accedere a questo servizio sono una settantina di persone, pazienti di Daniela Toderini: la maggioranza della fascia 70-74 anni, che vengono vaccinati con Astra Zeneca, e alcuni over ottantenni deambulanti, vaccinati con Moderna. In campo una équipe di tre medici, un’infermiera e un volontario della parrocchia, oltre al parroco.
«Abbiamo organizzato un sistema molto rapido e veloce – sottolinea Daniela Toderini – sono i miei pazienti e quindi ho già fatto l’anamnesi delle persone, che sono state informate nel momento delle convocazione e invitate a vestirsi in modo da scoprire velocemente la spalla togliendosi solo il soprabito. Ci serve quindi solo il tempo per il consenso informato e poi le facciamo accedere ogni dieci minuti, le persone siedono alle estremità dei banchi e siamo noi medici a passare per i vaccini. Poi rimangono ferme i consueti 15 minuti».
Tutti i banchi vengono igienizzati prima e dopo l’avvio delle vaccinazioni e dopo ogni gruppo.
Da parte sua il parroco, don Paolo Rizzato, ha accolto favorevolmente la richiesta e dopo aver avuto l’autorizzazione del vescovo Claudio per l’utilizzo della chiesa ha proceduto con la verifica della documentazione richiesta: «La parrocchia vive sempre vicino alle persone e ne condivide i desideri e le speranze. Penso che favorire la vaccinazione sia un modo bello e concreto di aiutarci a superare insieme le fatiche di questo tempo».
Lo scorso 25 marzo la Diocesi di Padova ha inviato ai parroci le indicazioni per la concessione di spazi parrocchiali ai fini della campagna vaccinale; questo di San Paolo rappresenta un caso speciale in quanto le vaccinazioni avvengono proprio all’interno della chiesa, con le dovute attenzioni a rispettare il luogo di culto e le persone e per questo l’autorizzazione arriva direttamente dal vescovo Claudio, che sottolinea: «Non ho avuto incertezze: il Vangelo ci parla di Gesù che serve la vita, che condivide le preoccupazioni della gente. Per questo richiamo evangelico anche noi, che desideriamo seguire la strada tracciata da Gesù, siamo contenti di poter andare incontro alle necessità che questo tempo di pandemia presenta come urgenti. Quello che possiamo fare per accelerare la somministrazione del vaccino siamo pronti ad offrirlo».